“Con un colpo di mano la maggioranza che sostiene il governo Musumeci ha oggi dato parere favorevole in commissione ambiente al piano amianto che stabilisce senza nessuna trasparenza, che tra i siti che rientrano nel piano in Sicilia dove stoccare i rifiuti, sono stati individuati quelli di Biancavilla, la miniera dismessa Bosco di San Cataldo, la miniera dismessa di Milena e quella di Pasquasia. Vogliamo sapere quali sono i criteri oggettivi, se esistono, che hanno portato a individuare questi quattro siti e perché non sono stati ascoltati comitati ed associazioni”.
A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars Giampiero Trizzino, Stefania Campo, Stefano Zito e il deputato gelese Nuccio Di Paola a proposito della scelta dei siti di stoccaggio dell’amianto individuati nel piano regionale dell’amianto.
“Solo dopo le nostre pressanti richieste – spiega Nuccio Di Paola – oggi l’assessore Cordaro ha ammesso che ci potrebbero essere circa 30 siti potenziali per lo stoccaggio dell’amianto in Sicilia. A maggior ragione pertanto sarebbe stato utile e soprattutto trasparente conoscere i criteri che hanno spinto la maggioranza Musumeci a individuare proprio queste quattro aree di cui due sono nel Nisseno, considerato a quanto pare, una discarica da Musumeci e soci. Il Movimento 5 Stelle non può essere complice di questa scelta e ha il dovere rendere pubblico il giochetto perpetrato oggi in Commissione Ambiente. Noi siamo più che favorevoli alla bonifica dell’amianto in Sicilia, ma riteniamo poco chiare le ragioni che inducono la maggioranza a indicare questi quattro siti per lo stoccaggio a meno che non vi siano delle ragioni oggettive che però al momento non ci è dato conoscere. Invitiamo Musumeci e la sua maggioranza a rivedere e rendere pubblici questi criteri e a ripartire in maniera equa i rifiuti speciali” – conclude Di Paola.