“Lavori Timpa di Leucatia a Catania, occorre fare massima chiarezza sui permessi rilasciati”.
Lo affermano la deputata regionale M5S Gianina Ciancio e il consigliere comunale M5S di Catania, Graziano Bonaccorsi.
“Sulla notizia – dice la deputata – denunciata dall’associazione SiciliAntica, di lavori di edificazione sulla Timpa di Leucatia a Catania, vogliamo la massima chiarezza. La zona della Timpa di Leucatia era già stata oggetto di lavori di sbancamento terra, nel 2009, poi bloccati dalla magistratura grazie ad un esposto di Legambiente. Nel 2021 le ruspe sono tornate in azione e stanno modificando visibilmente il profilo della collina di Leucatia”.
“Parliamo – continua Ciancio – di un’area di grande interesse paesaggistico, naturalistico e archeologico, all’interno della quale troviamo diversi reperti archeologici, bunker della Seconda guerra mondiale, oltre che colate laviche, sorgenti e un bosco”.
Ciancio ha presentato un’interrogazione all’Assessore regionale dei Beni Culturali per chiedere chiarimenti “in merito alla ormai strana tendenza di autorizzare, a Catania, opere cementizie in zone della città, dal centro storico alle periferie, dove ciò sembra a dir poco in contrasto rispetto al contesto paesaggistico, urbanistico e ambientale”.
“Siamo venuti a conoscenza, conclude Ciancio – di almeno due diversi permessi di costruire sulla zona e per questo abbiamo inviato un’apposita richiesta di accesso atti alla Soprintendenza di Catania. Ci sono anche altre opere in fase di realizzazione e di progettazione, ad esempio in via Scuto-Costarelli o a Ognina, per le quali occorre fare chiarezza, perché dai documenti in nostro possesso risultano incoerenti con l’assetto storico e urbanistico dell’ambiente nel quale verranno realizzate”.
Sulla vicenda interviene anche Graziano Bonaccorsi, componente della commissione urbanistica del Comune, che ha più volte sollevato in commissione i suoi dubbi sui lavori in corso. “Considerati i vincoli e le vicenda giudiziaria che ha bloccato i lavori nel 2009 – dice Bonaccorsi- ritengo incomprensibile l’iter per il rilascio delle autorizzazioni e dei pareri che hanno permesso i lavori nella Timpa, ma soprattutto, curioso il fatto che alcuni bunker della seconda guerra e la tomba Romana siano stati accatastati come ‘collabente’, ovvero rudere a rischio crollo o demolizione. Com’è possibile? Per questo ho presentato una richiesta di accesso agli atti al Comune e rimango in attesa di riscontro”.
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