“Assurdo, stiamo lavorando su un testo ad altissimo rischio impugnativa, visto che la stessa norma era stata già stata impugnata in passato. Si tratta di un modo non certo ortodosso di procedere, anche in barba ai recenti input della Corte costituzionale che aveva suggerito di evitare di legiferare su norme su cui si attende già la pronuncia di incostituzionalità ”
Lo afferma Martina Ardizzone componente M5S della commissione Affari istituzionali dell’Ars, dove è appena sbarcata la norma transitoria che proroga i commissari delle Città Metropolitane e dei liberi consorzi fino al 2024 e sulla quale sarebbe altissimo il rischio di incostituzionalità, come ammesso anche dagli stessi uffici dell’Ars.
“Il governo Schifani – dice Ardizzone – non può giustificarsi dicendo che si tratta della prima proroga di questo governo e che essa è necessaria in vista delle elezioni previste l’anno prossimo. Legiferare con la spada di Damocle dell’impugnativa sulla testa è assurdo e questo governo rischia di battere tutti i record su questo fronte. Lo stesso presidente dell’Ars, Galvagno, un mese fa si era lamentato dell’alto numero di impugnative e aveva affermato che difficilmente la sua presidenza si sarebbe assunta altri rischi su norme che potevano essere impugnate”.
“L’arrivo di questo nuovo ddl che proroga i commissari – aggiunge Ardizzone – conferma inoltre quanto avevamo già detto in precedenza. E cioè che l’ostinata accelerazione sul disegno di legge per riportare in vita le Province era solo un bluff, dettato più dalla necessità di agevolare accordi politici in vista delle amministrative che dal concreto interesse nei confronti dei servizi da rendere ai cittadini. Era più che ovvio che senza l’abolizione della Del Rio qui si stava a discutere del nulla”.