“Da moglie, mamma e donna delle istituzioni, mi stringo al dolore e allo sgomento dei familiari, degli amici e di tutte le persone che stanno vivendo questa tragedia. Un’altra vita spezzata per mano di un uomo, che a sua volta si è tolto la vita lasciando orfana una piccola incolpevole. Aldilà dei necessari interventi normativi, delle manifestazioni contro i femminicidi, è necessario un cambio di paradigma a livello sociologico. Se non iniziamo ad affrontare seriamente il problema, anche Marisa finirà per essere l’ennesimo nome di una lista che già solo chiamarla lista fa venire il voltastomaco. La lotta alla violenza maschile sulle donne deve diventare una priorità culturale, sociale e politica, non un’emergenza occasionale che ci fa distrarre brevemente da altre catastrofi quando l’ennesima donna viene uccisa dal compagno o marito, e l’ennesima ragazzina viene stuprata in gruppo. Occorre ripartire dalle scuole, dall’educazione, dall’affettività sana, dall’ascolto accogliente del dolore degli altri, dal rispetto reciproco, dal linguaggio. ” – conclude Ciminnisi.