I deputati Cambiano, Adorno e Schillaci: “Si poteva anche andare oltre come previsto dalla legge nazionale. Conduzione dei lavori in commissione comunque inaccettabile. Per questo, a un certo punto dei lavori, abbiamo abbandonato l’aula”.
“La previsione del 40 per cento di quote di genere nelle giunte comunali è un grande segnale di civiltà e un grande passo avanti in direzione della parità di genere. E si poteva e doveva anche fare di meglio, guardando alla norma nazionale, abbassando cioè il limite di applicabilità della norma ai comuni superiori a 3.000 abitanti”.
Lo affermano i deputati del Movimento 5 Stelle presenti oggi in commissione Affari istituzionali:
Angelo Cambiano, Lidia Adorno e Roberta Schillaci.
“Non si capisce – dicono – perché dovremmo avere un tetto diverso rispetto a quello previsto nel resto d’Italia. Per questo presenteremo in aula un emendamento che preveda l’applicazione tout-court della norma nazionale, che tra l’altro è applicabile da subito”.
“Ora speriamo che in aula nessuno si nasconda dietro al voto segreto per boicottare la norma. Non possiamo restare indietro rispetto al resto d’Italia”, dicono i deputati M5S, che ad un certo punto dei lavori hanno abbandonato la seduta in segno di protesta per la conduzione dei lavori “per nulla accettabile”.
“C’è stata – dicono – letteralmente una pioggia di emendamenti arrivati senza il parere del governo e, soprattutto, senza un’adeguata e propedeutica discussione. Legiferare in questo modo non è tollerabile, si aprono le porte a norme di scarsa qualità che possono anche passare indenni il vaglio dell’aula, con tutte le ricadute negative che questo comporterebbe”.