La deputata regionale, che è anche componente della commissione Antimafia all’Ars, ha partecipato alla lezione di legalità organizzata da Libera Impresa e che ha visto il coinvolgimento degli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Gulli e Pennisi di Acireale (Ct).
“Come commissione Antimafia regionale, da oltre due anni e mezzo portiamo avanti un’attività di indagine e di studio del fenomeno mafioso in tutta la Sicilia. Ci confrontiamo con un fenomeno complesso che ha diverse sfumature, più o meno eclatanti ma il filo rosso che tiene tutto insieme è rappresentato sia dall’interesse economico che da una mentalità che legittima comportamenti mafiosi”.
Lo ha detto Jose Marano, deputata regionale del Movimento Cinquestelle e componente della commissione Antimafia all’Assemblea regionale siciliana, partecipando alla lezione di legalità che si è svolta questa mattina all’Istituto di Istruzione Superiore Gulli e Pennisi di Acireale, in provincia di Catania.
L’incontro con gli studenti si inserisce nell’ambito dell’iniziativa lanciata dall’Associazione antiracket Libera Impresa: un concorso che premierà con una borsa di studio la migliore tesina incentrata sulla lotta ai fenomeni collegati alla criminalità organizzata. L’obiettivo del premio, giunto alla terza edizione, è avviare una sensibilizzazione sui temi di usura e racket, coinvolgendo giovani e istituzioni nella promozione di una cultura della legalità.
“Uscendo da qui – ha proseguito Marano rivolgendosi agli studenti – dovete continuare a studiare e ad impegnarvi per il vostro futuro. La mafia fa leva sullo stato di bisogno e sulla mancata risposta dello Stato ai problemi del territorio e del suo tessuto imprenditoriale. In quella zona d’ombra fatta di silenzio e assenza, si insinua facilmente il malaffare. Noi invece dobbiamo fare fronte comune, siamo chiamati a lottare ogni giorno. Dobbiamo rifiutarci di accettare come normali dinamiche quali spaccio, pizzo o cavallo di ritorno perché significa alimentare la sovrastruttura mafiosa che di quelle piccole attività criminali si nutre. Significa rinunciare al vostro futuro”.
All’incontro sono intervenuti: Rosario Cunsolo, presidente di Libera Impresa; Domenico Rana, capitano Comando dei Carabinieri di Acireale; Agnese Santini, capitano Guardia di finanza di Acireale; Mario Grasso, tenente colonnello Dia; Avv. Isabella Altana, consigliere Ordine Avvocati di Catania e Alfio Alfredo Di Salvo, commissario Divisione Anticrimine della Questura di Catania.