Il disegno di legge dei 5 Stelle, che mira a disinnescare potenziali truffe, è fermo da quasi un anno all’Ars nonostante i ripetuti solleciti dei deputati del Movimento. Zito, M5S: “Sui rimborsi ai consiglieri si indaghi a fondo. Crocetta non può più indugiare: porti in Aula il nostro ddl”
Altri rinvii a giudizio richiesti a Catania e sequestri di beni. I “rimborsi col trucco” per consiglieri di Comuni e Province continuano a spuntare come funghi in Sicilia. Dopo Siracusa qualche mese fa è ora il turno di Catania: è di queste ore – secondo quanto riportato dalla stampa – la notizia della richiesta di tre rinvii a giudizio per altrettanti consiglieri della Provincia regionale etnea per il reato di truffa aggravata e falso. Al centro delle indagini ci sarebbero rimborsi ottenuti indebitamente dall’Ente attraverso la simulazione del rapporto di lavoro o la falsa attestazione di mansioni e retribuzioni superiori a quelle reali. Un fatto che non stupisce il Movimentro 5 Stelle, che da sempre sollecita indagini in questo senso e che ha chiesto le “carte” ai principali comuni dell’isola per poterle spulciare.
“E’ la prova – dice il deputato Stefano Zito – che ci avevamo visto giusto. Ora si punti al cuore del fenomeno, portando immediatamente in aula il nostro ddl che punta a disinnescare le potenziali truffe”. “Crocetta e i capigruppo – afferma Zito – hanno l’obbligo morale di portare al più presto il disegno di legge in aula. A maggior ragione visto che le casse della Regione sono quasi vuote e che per l’attività legislativa rimangono pochi spiccioli. Il disegno di legge consentirebbe grossi risparmi ai Comuni ”.
Il disegno di legge che Zito mira a portare subito a Sala d’Ercole prevede sostanziali modifiche alla legge regionale 30 del 2000, sull’ordinamento degli Enti locali. Queste le principali: abbattimento della somma rimborsabile, che passerebbe dagli attuali due terzi della retribuzione del sindaco a un quarto, istituzione di controlli costanti, elargizione del rimborsi solo alle ditte in regola con il durc (il certificato di regolarità contributiva) ed iscritte alla camera di commercio. Ed ancora, erogazione dei rimborsi solo a consiglieri che non abbiano ricoperto il ruolo di titolare o amministratore unico nell’azienda da cui sono stati presi in carico nei cinque anni precedenti all’assunzione o a coloro che non abbiano fatto improvvise ed immotivate progressioni in carriera.