“Avevamo ragione noi. Per montare le cabine ci vuole la concessione edilizia e in questo momento questa a Mondello non ce l’ha nessuno”.
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle all’Ars è soddisfatto del parere reso dall’ufficio legislativo e legale della Regione trasmesso in queste ore all’assessorato all’Ambiente.
“Lo abbiamo avuto in via confidenziale – afferma il presidente della commissione Ambiente, il Cinquestelle Giampiero Trizzino – e non possiamo per i momento divulgarlo. Possiamo solo dire che in sostanza avalla quello che abbiamo sempre detto dall’inizio. Pur non sbilanciandosi sul caso specifico, per via della carenza di informazioni che dovevano essere fornite da Comune e assessorato regionale, chiarisce in termini generali che per la realizzazione delle strutture stagionali occorre la concessione edilizia e quindi l’ok della Soprintendenza, di cui si parla tanto in questi giorni, non basterebbe a dare il via alla realizzazione della capanne”.
“L’Ufficio legislativo – precisa Trizzino – ha prodotto un articolato parere ‘de relato’, nel quale, con dovizia, cita numerose pronunce giudiziali, dalle quali emerge con chiarezza il dato che da mesi sosteniamo: ‘per la realizzazione di strutture infisse nel terreno e di non irrilevante impatto visivo, occorre il rilascio della concessione edilizia, a nulla rilevando la circostanza che esse siano agevolmente rimovibili’. L’avvocatura poi lamenta la lacunosità della documentazione fornita da Comune e Assessorato, ma chiarisce in modo inequivocabile il dato generale secondo cui: ‘il canone demaniale non esclude l’applicazione di ulteriori oneri, tra i quali quelli di urbanizzazione’ “.
Per il Movimento 5 stelle il parere dell’ufficio legale della Regione dovrebbe contribuire a chiarire definitivamente la questione.
“Si tratta – dice Trizzino – dell’ennesimo passaggio che conferma il fondamento della nostra battaglia a favore della tutela del paesaggio e del rispetto della legalità, dopo le note del SUAP, il parere dell’ufficio comunale al territorio e l’avvio delle indagini della Procura”.
“Il nostro auspicio – conclude Trizzino – resta quello di restituire Mondello ai palermitani e liberare per la prima volta, dopo oltre 100 anni, la sua spiaggia, come prevede la mozione che abbiamo presentato all’Ars, che mira ad indirizzare le linee guida del piano d’uso del demanio marittimo, il pudm, per garantire al cittadino la fruibilità del cinquanta per cento delle spiagge e ad impedire le mega concessioni di lungo periodo”.
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La privatizzazione delle meravigliose coste siciliane ed il loro sfruttamento, con conseguente degrado ambientale e mortificazione del fascinoso paesaggio marino costiero, viene presentato, in buona fede o più realisticamente in malafede, come occasione di lavoro. Ma in realtà, a ben riflettere, tale privatizzazione costituisce un vero e proprio furto che speculatori senza scrupoli effettuano a danno del territorio, perché sottraggono alla intera comunità un prezioso e importantissimo patrimonio che, se fosse invece tutelato e valorizzato con intelligenza costituirebbe una fonte di ricchezza inesauribile per l’intera collettività. Lasciare libero infatti il demanio marittimo da ogni forma di speculazione edilizia, fissa o mobile che sia, consentendo soltanto la utilizzazione del retrocosta a imprese ed attività, tutelando e lasciando libero accesso a spiagge e scogliere con il loro fascino paesaggistico, rappresenterebbe un forte impulso alla economia turistica della nostra bella Sicilia che tanta attrazione esercita a livello internazionale. La gestione politica dei comuni costieri, dotati di tanta potenziale ricchezza, invece di farsi letteralmente derubare dagli speculatori, dovrebbero avere a cuore la salvaguardia della loro ricchezza ambientale e progettare per il loro territorio tante “bandiere blu”.