L’atto mira ad impegnare il governo Crocetta a pressare quello nazionale affinché congeli il provvedimento, finché i costi del servizio in Italia non si saranno allineati a quelli della media europea.
Cancelleri: “Fa decollare solo le spese delle imprese”
“Si stoppi il Pos obbligatorio per le imprese, almeno fino a quando i costi del servizio in Italia non siano in linea con quelli della media europea”.
L’ultima trovata del governo Renzi, che rischia di pesare notevolmente sulle imprese già boccheggianti, “senza peraltro garantire benefici certi sul fronte della lotta all’evasione”, trova sulla sua strada l’opposizione del movimento 5 stelle all’Ars. Una mozione è stata presentata a Palazzo dei Normanni per impegnare il governo regionale ad attivarsi presso quello nazionale perché stoppi il provvedimento o, quantomeno, lo posticipi il più a lungo possibile, in attesa di allineare le tariffe dei servizi del pagamenti mediante “Point of sale” con la media di quelle europee.
L’atto – che vede come primo firmatario Giancarlo Cancelleri – punta inoltre ad attivare un serio dialogo sulle modalità di pagamento, nonché sulle commissioni delle banche (che peraltro recentemente hanno ricevuto risorse pubbliche) e ad avviare un’indagine a livello regionale sui costi praticati per i Pos dai maggiori istituti di credito e da qualsiasi altro soggetto erogante.
“La norma sui pagamenti oltre i 30 euro tramite Pos – afferma Cancelleri – rischia di configurarsi come l’ennesima gabella per milioni di artigiani, commercianti e professionisti, già alle prese con enormi problemi derivanti dalla crisi ancora galoppante. E questo senza garantire indiscutibili vantaggi sul fronte dell’evasione fiscale, visto che il cliente può avvalersi di altri strumenti di pagamento e che esistono strumenti molto meno onerosi dei Pos per perseguire il medesimo scopo”.
“Si rischia il paradosso – continua Cancelleri – che per osservare tale norma alcune categorie di operatori possano essere costrette ad effettuare transazioni in perdita, essendo i loro margini di guadagno inferiori alle commissioni che queste dovrebbero sostenere e per le quali, secondo quanto previsto dal dettato normativo, non potrebbero neppure rivalersi sui propri clienti”.
Vista l’urgenza del problema, i deputati Cinquestelle chiederanno di discutere la mozione alla prima seduta utile.
Una mozione simile, sempre targata Cinquestelle, è stata già approvata in Lombardia