Ars. Manovra senza prospettive di sviluppo di un governo senza idee che pretende di legiferare senza avere nemmeno i dati su cui opera, come nel caso delle pensioni d’oro. E arriva pure in ritardo, vedi ad esempio il luglio trapanese.
“Nella Sicilia che muore c’è anche chi risorge: la tabella H, in primis, e Il Cerisdi, che da ‘ente mangiasoldi e da sopprimere’ diventa improvvisamente meritorio e torna a battere cassa da mamma Regione” .C’è questo e poco di buono nella Finanziaria licenziata dalla commissione Bilancio dell’Ars, che ancora una volta lascia alle spalle i problemi principali: sviluppo e occupazione. Niente è stato previsto anche per la cultura.
Qualcosina in direzione dell’occupazione è arrivata solo per l’impegno del Movimento 5 stelle che ha proposto un emendamento (firmato dagli altri partiti) che ha smontato la norma spot del governo dell’assegno di inclusione (per il quale non c’erano i fondi) a favore di incentivi per le imprese che assumono soggetti svantaggiati, a tempo indeterminato.
Per il resto il buio, o quasi, a parte il taglio alle pensioni d’oro, un vecchio cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle, che Crocetta ha deciso improvvisamente di cavalcare.
“E’ vero, soldi a disposizione – affermano i deputati del Movimento Cinque stelle – ce n’erano pochi. Ma il governo ha fatto di tutto per indirizzarli nella direzione sbagliata. La tabella H è una di queste. Crocetta può dire quello che vuole, ma se si finanziano enti che non hanno una legge istitutiva, come nel caso delle facoltà teologiche di Palermo, Messina e Catania o dell’Ente luglio musicale trapanese (arrivando in questo caso perfino fuori tempo) non si può che parlare della resurrezione della tabella, anche se ora indossa il vestito dell’articolo 28. Evidentemente Crocetta, a dispetto di quello che dice, non riesce a smarcarsi dalle pressioni di quella che lui stesso ha chiamato casta ed è costretto a concedere qualcosa per portar a casa la Finanziaria”.
Non si spiegherebbe altrimenti il finanziamento del Cerisdi, contro il quale Crocetta ha detto di tutto e che ora incassa qualcosa come 400 mila euro.
E i colpi bassi potrebbero non finire qua. I deputati M5S temono che nuovi assalti al carrettino (non si può parlare di diligenza, considerati i magri fondi a disposizione) potranno arrivare in aula.
“Non vorremmo – affermano – che le somme che dovrebbero finanziare le imprese diventino il tesoretto da cui attingere per accontentare le richieste dei vari deputati. Vedremo in aula, e speriamo fortemente di sbagliarci”.
Finanziaria bocciata nella sostanza, ma anche nella forma.
“Ancora una volta il governo ha dimostrato di avere poche idee, ma ben confuse. Pretende di legiferare su cose di cui non ha nemmeno i numeri, come per le pensioni d’oro, per le quali non ha contezza sulle somme che potrà risparmiare, tant’è che siamo stati noi a fornirgli i dati.
A dimostrazione dell’approssimazione con cui questo esecutivo si muove possiamo citare la norma della società interporti, che, conti alle mano, consentirà ritorni solo fra 168 anni. Come si fa a considerare positiva quest’operazione? Eppure la norma, ovviamente col nostro voto contrario, è passata”.
Tra gli emendamenti Cinquestelle che non hanno trovato diritto di cittadinanza all’interno della Finanziaria due erano di notevole spessore: uno prevedeva l’esenzione per tre anni della quota regionale dell’Irap, per le imprese di nuova costituzione, l’altro mirava a combattere il fenomeno degli imboscati nelle Asp e aziende ospedaliere e prevedeva l’impossibilità di utilizzo del personale per mansioni al di fuori di quelle per le quali era stato assunto. Il Movimento 5 stelle comunque non si arrende.
“Ripresenteremo questi emendamenti in aula”
A peggiorare la finanziaria è arrivato in “zona Cesarini” anche un emendamento che mira ad eliminare il referendum confermativo per i liberi consorzi, per i quali il Movimento 5 stelle presenterà un emendamento soppressivo in aula.