Apprendiamo, dall’incontro avvenuto tra alcuni membri del Comitato per la salvaguardia del presidio ospedaliero e il Commissario straordinario dell’Asp 3 di Catania, Rosalia Murè, che il punto nascite di Paternò è destinato a scomparire ( un ulteriore conferma dopo la risposta dell’assessore Borsellino alla nostra interrogazione).
Aspettiamo sempre di sapere se in materia di sicurezza per le partorienti e dei nascituri l’Assessorato competente abbia posto in essere tutte le necessarie considerazioni ed i relativi studi sulle pericolosità della strada statale 121 e 284, e se sia prevista una eventuale quanto necessaria messa in sicurezza delle due strade.
Una chiusura che dovrà fare riflettere i paternesi e non solo, sull’importanza di votare con coscienza e di conseguenza partecipare, per il tempo che si ha disposizione, vigiliando sull’attività e sulle scelte intraprese per l’interesse di tutta la comunità. Infatti non bisogna nascondersi dietro un dito, questa non è razionalizzazione dei costi sanitari ma siamo di fronte a degli accordi politici. Ed ora ci ritroviamo con una sanità che, come l’istruzione, è stata smantellata. Forse servirà alla città a capire chi sono i lupi travestiti da pecore. In tanti hanno utilizzato il presidio ospedaliero solo per la propria passerella (in tanti lo continueranno a fare) dimostrazione del fatto che la mozione presentata all’Ars dal M5S, dove si chiede di non depotenziare la struttura e cercare in tutti i modi di migliorare i reparti, è rimasta tutt’oggi inascoltata. Forse per il reparto di ginecologia e ostetricia non ci sarà più nulla da fare, però abbiamo ancora un’intera struttura da salvaguardare, ma soprattutto da ottimizzare.
Noi come cittadini e forza politica avente i suoi portavoce all’interno dell’istituzione, CI SIAMO!