Il deputato all’Ars Giampiero Trizzino. “Uccide la concorrenza. Chiederemo all’Europa di controllare l’operato della Regione e dello Stato”. Riccardo Nuti (Camera): “Si rischia di allungare permessi gia ‘eterni’, come quello di Palermo”.
“Una decisione illegittima che ci espone a nuove procedure di infrazione europee e che uccide la concorrenza”.
E’ più di un pugno nello stomaco per i deputati del Movimento 5 Stelle, la delibera della giunta del governo regionale che proroga le concessioni demaniali fino al 2020, in barba alle direttive europee che avrebbero voluto lo stop nel 2015.
Pronte le immediate contromosse per arginare un’operazione “che potrebbe costare carissima in termini di sanzioni europee e annichilire il principio della libera concorrenza, assicurando incredibili vantaggi a chi finora ha monopolizzato intere spiagge anche con concessioni ‘eterne’“.
“Come è avvenuto a Palermo – affermano i deputati M5S Riccardo Nuti (Camera) e Giampiero Trizzino (Ars) – dove l’Italo Belga ha sottratto il mare ai palermitani per più di cento anni. Non possiamo permettere che questo sconcio si protragga ancora per cinque anni. Sarebbe assurdo. Vanno fatti nuovi bandi, con nuove regole, che mettano in primo piano soprattutto le esigenze dei cittadini e poi quelle degli imprenditori”.
Una denuncia a firma del presidente della Commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino, del deputato nazionale Claudia Mannino e del portavoce europeo Ignazio Corrao, sarà depositata nei prossimi giorni a Bruxelles per procedere ai controlli sull’operato della Regione e dello Stato.
“Già nel 2008 – afferma Giampiero Trizzino – la Commissione europea ha avviato la una procedura di infrazione contro l’Italia, contestando la compatibilità del diritto di insistenza (una sorta di prelazione) e la legittimità del rinnovo automatico delle concessioni alla scadenza sessennale, ritenendo che tali due aspetti fossero in aperto contrasto con i principi di libertà di stabilimento delle imprese comunitarie e di imparzialità e trasparenza delle procedure di rilascio delle concessioni. In conseguenza di ciò lo Stato italiano ha provveduto a modificare entrambi i parametri, sebbene nel passato recente abbia provato ad allargare nuovamente le maglie”.
“La Sicilia – aggiunge Trizzino – non ha adeguato la sua normativa al divieto di insistenza ed oggi propone anche una proroga che si pone in netta antitesi con la normativa europea. Francamente ci sembra una scelta non percorribile che esporrà la Sicilia all’occhio severo della Commissione europea”.
Per mettere ordine sulla questione dei lidi in Sicilia, il gruppo parlamentare del M5S all’Ars ha già presentato una mozione che mira a salvaguardare sia il diritto del cittadino di godere di ampi litorali di libera fruizione, che quello della libera concorrenza.
“Faremo di tutto – dice Trizzino – per portarla al più presto in aula”.
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Mettiamo all’asta i tabaccai e gli impianti di risalita degli ski-lift? A me non sta bene che ci sia il monopolio dei tabacchini, degli impianti sciistici è già che ci siamo anche delle farmacie…