In vista dell’istanza di rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale dello stabilimento, il M5S ha presentato le sue richieste alla Regione, che prevedono paletti strettissimi. La deputata alla Camera, Claudia Mannino: “Si decide ora sulla salute dei cittadini per i prossimi 12 anni”.
“L’istituzione di un registro tumori nei comuni di Carini, Capaci, Isola delle Femmine e Torretta e un costante monitoraggio epidemiologico e tumorale per i cittadini di questi comuni; il completo e pubblico monitoraggio delle emissioni inquinanti; l’aumento dei controlli obbligatori periodici da parte dell’ARPA, con oneri a carico dell’Italcementi. E ancora: obbligo di procedere alll’ammodernamento dell’impianto in un tempo stretto per limitare le emissioni, tramite l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili; predisposizione di prescrizioni chiare e con tempistiche di attuazione precise (come previsto dalla legge); obbligo di sottoporre l’impianto alle procedure V.I.A. E V.INC.A. In linea con la normativa europea; divieto esplicito di utilizzare il cementificio come inceneritore, e, infine, forti limitazioni all’utilizzo del pet coke, sostanza estremamente pericolosa per la salute”.
Sono numerosi e molto stretti i paletti piazzati dal Movimento 5 stelle sulla strada del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale per il cementificio d Isola delle Femmine.
“Le nostre richieste presentate ieri alla Regione – afferma la deputata alla Camera Claudia Mannino – sono finalizzate a garantire l’esercizio dell’impianto nell’integrale rispetto della normativa ambientale che è stata scritta, pur se migliorabile, per fare in modo che le attività industriali non ledano il diritto di ogni cittadino a vivere in un ambiente salubre. Ci aspettiamo pertanto che le nostre proposte vengano prese in considerazione ed integrate nel prossimo decreto A.I.A.”.
“Abbiamo chiesto – continua Claudia Mannino – di partecipare in prima persona al procedimento e, in linea col nostro ruolo di cittadini attivi e di deputati, staremo col fiato sul collo dell’amministrazione regionale affinché il nuovo provvedimento garantisca la salute dei cittadini e, soprattutto, venga fatto rispettare integralmente. Siamo infatti rimasti sconcertati nel constatare che le centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria – elemento fondamentale dell’A.I.A. – previste nel decreto del 2008 non siano state installate. In questa vicenda riteniamo debbano essere verificate le responsabilità che verranno accertate dalle autorità competenti. Per queste ragioni sto provvedendo a segnalare la vicenda al ministero dell’Ambiente e, unitamente al portavoce regionale Giampiero Trizzino, invieremo una denuncia alla Commissione Europea per possibili violazioni della direttiva relativa all’autorizzazione integrata ambientale”.
Dalla deputata arriva anche un appello, diretto all’assessorato al Territorio ed Ambiente, per una maggiore sorveglianza su chi porta avanti importanti procedimenti come questo, che “avrà un impatto sulla condizione di salute dei cittadini per i prossimi 12 anni”.
“E’ obbligo sottolineare – sostiene la Mannino – che la preoccupante vicenda processuale che vede coinvolto il dipendente regionale Cannova (R.U.P. Per A.I.A. Italcementi 2008), pur non riguardando il procedimento in oggetto, impone che l’Assessorato ponga una particolare attenzione a tutti i procedimenti da questi portati avanti e che hanno un impatto significativo sull’ambiente e sulla salute dei cittadini come quello della Italcementi”.