L’atto, che ripercorre i numerosi scivoloni dell’assessore, sarà depositato in Assemblea nei prossimi giorni. Zafarana e Ciancio: “Non poteva finire tutto a tarallucci e vino”.
“Via la Scilabra“. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle ha messo nero su bianco la decisione anticipata qualche giorno fa di presentare una mozione di censura all’assessore. Cinque pagine fitte che ripercorrono i fallimenti del giovane esponente del governo Crocetta non solo sul versante del criticatissimo piano giovani, ma anche, e forse soprattutto, nel settore della Formazione professionale, letteralmente smantellato e con molti lavoratori ridotti quasi alla fame. L’atto sarà “caricato” nel sistema informatico dell’Ars già questa sera.
Critiche dal Movimento 5 Stelle sono mosse comunque anche all’assessore Bruno, le cui colpe sono giudicate minori solo perché arrivato da poco alla corte di Crocetta.
“Nel penoso campionato di scaricabarile e lancio degli stracci – affermano le deputate Gianina Ciancio e Valentina Zafarana – gli assessori, soprattutto la Scilabra, hanno dimostrato grande talento, non certo nel governo di un settore nevralgico come quello che sovraintende all’occupazione, ai tirocini e alle politiche del lavoro, che in una terra come la nostra non permette errori, specie se questi lasciano cicatrici evidentissime sula pelle dei giovani. Non può finire – continuano le deputate – a tarallucci e vino. Quando si hanno incarichi di un certo tipo non sono permessi sbagli così eclatanti, senza considerare che la Regione è stata pericolosamente esposta ad azioni risarcitorie in parecchie direzioni, che potrebbero pesare non poco sui già asfittici bilanci“.
Da censurare per le deputate Cinquestelle anche il comportamento del presidente della commissione Greco, che non ha acconsentito ad aggiornare la seduta tra una settimana, per avere dal governo notizie precise sulla revoca o meno del bando del 18 agosto.
“La politica – afferma Zafarana – perde credibilità quando non prende impegni precisi. Qui i deputati sono tutti bravi a censurare l’indirizzo politico e a fare rilievi, quando però c’è da prendere impegni precisi, ecco che il presidente per primo dà corda al governo in modo del tutto imparziale. Noi non ci stiamo“.
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Il 17 Settembre iniziano ufficialmente le lezioni per tutti gli studenti italiani. Ciò non avverrà per tutti quei giovani, in età di obbligo formativo, che hanno scelto la Formazione Professionale. Ma solo in Sicilia, perché queste cose avvengono solo in terra di mafia. Nelle altre regioni italiane tutti i giovani hanno gli stessi diritti. La Regione siciliana, lascia a casa o per la strada 20.000 ragazzi. Glielo vogliamo gridare e scrivere sui muri a caratteri cubitali che così alimentano il fenomeno mafioso e la devianza minorile. Di questi giovani, per lo più di ceto basso, c’è qualche missionario che se voglia occupare?