Ieri pomeriggio presso il Giardino Inglese si è svolto un incontro fra cittadini, comitati e associazioni per parlare della situazione del verde urbano a Palermo.
All’incontro era stato invitato anche l’Assessore F.sco Maria Raimondo che però non era presente perchè ( lo abbiamo saputo non da una sua risposta all’invito ma da qualcuno che gli è amico ed era presente all’incontro) aveva un altro impegno preso in precedenza.
Cittadini, comitati e associazioni si sono riuniti mettendo al centro alcune idee per la cura del verde della città. Le proposte dei promotori dell’incontro, nella persona del dott. Aldo Penna, riguardano un elenco delle aree verdi da curare e la possibilità di conoscere come e da chi è strutturato e organizzato il lavoro di chi opera sugli spazi verdi. Si è parlato anche di valutare se ci siano gli estremi per denunciare un danno erariale alla Corte dei Conti alla luce delle ultime dichiarazioni dello stesso Assessore sulla composizione delle “squadre” che si occupano di aiuole, alberi e giardini e che vantano una alquanto curiosa sproporzione (circa 1: 5) tra operai specializzati e personale “di sostegno” composto da ex Gesip e definito da Raimondo “manovalanza con una cultura non funzionale ad effettuare interventi sul verde” . A questo proposito il portavoce alla Camera Riccardo Nuti si era già pronunciato sulle dichiarazioni dell’Assessore, lavorando per verificare la possibilità di una denuncia sulla questione alle autorità competenti.
I tanti interventi delle persone presenti e interessate a contribuire per ridare a Palermo delle aree verdi curate e fruibili dai cittadini denotano una ammirevole volontà che però, ahinoi, non è riuscita negli anni e non riesce tutt’ora a trasformarsi in concreta realtà. Al di là dell’esempio virtuoso di Parco Uditore, che però ricordiamo essere di competenza regionale e non dipendente dal Comune, il tentativo dei cittadini, delle associazioni, dei comitati di sostituirsi alle braccia inefficienti dell’amministrazione, non può essere una strada da seguire. Il problema di fondo, sottolinea Nuti all’incontro, è che c’è una macchina politico-amministrativa tenuta sotto scacco da chi manovra il bacino degli ex Gesip i quali risultano sostanzialmente “mantenuti” con le tasse dei cittadini, nonostante siano stati definiti dallo stesso assessore “non funzionali” a prestare un servizio adeguato per la manutenzione e la cura del verde comunale.
I cittadini, nonostante le lodevoli intenzioni, il tempo e l’impegno profuso in questa direzione, non possono però farsi carico delle mancanze dell’amministrazione, ma devono pretendere che questa funzioni correttamente, con trasparenza ed efficienza, e che garantisca i servizi per i quali i cittadini pagano le tasse.
Forse a questo punto si potrebbe domandare all’Assessore Raimondi e al Dirigente del settore Verde e Territorio Domenico Musacchia se trovino “funzionale” che su 750 operatori solo 150 siano specializzati e 600 siano “di supporto” e se questa sproporzione non sia in qualche modo concausa della mancanza di fondi che da sempre piange l’amministrazione e della quasi totale mancanza di servizi efficienti e funzionanti (che in questo caso specifico riguardano il verde urbano, ma che purtroppo per la cittadinanza sono estendibili a molti altri settori della macchina comunale) .