dal blog PrimaPolitica.com
Intervista a Salvatore Lanzafame
Candidato all’Ars – M5S Palermo
1.Salvatore Lanzafame, candidato all’Ars per le prossime regionali, cosa è il MoVimento 5 stelle?
Possiamo dire che il MoVimento 5 stelle siamo noi tutti. Il MoVimento 5 stelle è un gruppo di persone che da anni si riuniscono, discutono sulle tematiche inerenti le proprie realtà cittadine, propongono delle attività per risolvere delle problematiche ed intervengono direttamente sul campo e, soprattutto, in prima persona con delle attività volte al bene comune.
Il MoVimento 5 stelle sono tutte quelle persone che, scosse dalla vulcanica e dirompente voglia di verità e onestà, hanno deciso di cambiare in prima persona e di agire per poter cambiare la realtà, proponendo dei modelli alternativi che troppo spesso rimangono celati all’ombra dei grandi interessi.
2. Fate politica o anti-politica?
Bisognerebbe prima capire cos’è la politica. I greci ci insegnano che essa è l’amministrazione della polis da parte di un’assemblea formata dalle diverse categorie di cittadini. Al tempo il politico era colui che, riconosciuto tra i più onesti e meritevoli, veniva scelto per un periodo per guidare la città verso un progresso di cui tutti avrebbero dovuto beneficiare. Alla sua attività venne riconosciuto un compenso soltanto in un secondo momento, dopo che ci si rese conto che la sana amministrazione non lasciava il tempo necessario per coltivare i terreni o comunque per dedicarsi ad altre attività.
Noi ci ispiriamo a questo modello. Per noi l’anti-politica è tutto ciò che, invece, si allontana da questo.
3. Come avete scelto i candidati?
I candidati sono stati scelti per votazione in seguito a due assemblee: la prima realizzata tra gli attivisti della provincia di appartenenza, nella quale venivano votati per alzata di mano coloro che erano reputati più capaci al ruolo o meritevoli per i lavori svolti, la seconda a Caltanissetta, in cui i portavoce di ogni comune siciliano (scelto nell’assemblea precedente) davano la fiducia/sceglievano, in base alle attività già svolte sul territorio, tra i candidati più votati nell’assemblea provinciale. Coloro che risultavano quindi più votati entravano a far parte della lista ufficiale dei candidati al Parlamento Regionale.
4. Perché hai deciso di candidarti?
Alcune persone hanno rifiutato l’impegno perché non avevano le possibilità familiari, professionali, personali. Io, avendo ricevuto la fiducia del gruppo, mi sono sentito onorato di rappresentare già adesso, in un certo senso, tante persone anche molto diverse da me per età, formazione, professione. Ho le energie e le speranze di un 27enne che vuole migliorare le cose e l’esperienza di un uomo che, con una formazione post-universitaria, ha viaggiato e lavorato per quattro continenti del mondo, carpendo la buona e la cattiva parte di realtà internazionali totalmente diverse da quella in cui viviamo, ed apprendendo tanto da esse.
5.Oggi i giovani tendono a subire in modo passivo ciò che accade nel teatrino della politica. Cosa ti sentiresti di dire loro?
C’è un clima di immensa sfiducia, ma questa non è una cosa del tutto negativa perché ciò denota una presa di coscienza verso la vergognosa situazione politica ed amministrativa diffusa in tutto il paese ed anche a livello mondiale. Siamo governati sia a livello nazionale che a livello europeo da persone che nessuno di noi ha mai eletto, le stesse persone ci chiedono di rinunciare ad una normale vita dignitosa mentre guadagnano 20-30 mila euro ogni mese! Ciò ci fa sentire impotenti.
Quello che chiedo ai giovani e meno giovani è di mettere in dubbio tutto quello che si dice e di verificarlo personalmente, anche le notizie che sto dando adesso io. Dobbiamo cercarla in prima persona la verità ‘vera’, non accontentarci di quella che qualcuno come noi ci racconta. Poi il resto verrà da sé.
6. Cosa intendi quando parli di rivoluzione culturale?
La rivoluzione culturale è la nostra speranza, forse l’ultima. La situazione attuale è degradata in una palude melmosa di corruzione.
Ci si è abituati a vivere in funzione di pezzi di carta: gli studi, il lavoro, i partner, gli acquisti sono per il 90% delle persone vincolati dal loro ‘significante’ economico.
Adesso questo stesso denaro ce lo stanno togliendo improvvisamente. Ma se noi capiamo di poter invertire il meccanismo cambiando le nostre abitudini ed i nostri acquisti, ma prima ancora rinunciando a vendere il proprio voto per i famosi 30€ o per fare un favore all’amico che promette qualcosa che non ti potrà dare, solo allora potrà avere inizio il cambiamento culturale. Noi siamo milioni, chi vive sulle nostre spalle sono decine, se lo capiamo saranno loro a doversi adeguare.
Se non lo capiremo, però, la storia scrive che il passo successivo all’impoverimento potrebbe essere la rivoluzione armata, e questo è qualcosa a cui non dobbiamo assolutamente arrivare.
7. Come intendete pubblicizzare le Vostre singole candidature (fac-simili, manifesti 6×3,ecc.)?
Sapete che la lotta all’abusivismo pubblicitario fa parte delle nostre battaglie. La nostra campagna pubblicitaria si sta sviluppando con le classiche tecniche di contatto, parlando direttamente con la gente durante i banchetti o i sit-in per le strade, il volantinaggio, qualche videoclip e con il passaparola. Poi, a parte internet, ci avvaliamo dei media, principalmente radio e giornali, ma anche il mezzo televisivo quando ci è consentito, evitando però alcuni talk show in cui le polemiche e le urla potrebbero esulare dalle tematiche d’interesse.
8. Passando al programma, come intendete procedere allo snellimento della burocrazia?
All’interno del gruppo ogni candidato ha una sua peculiare caratteristica, raggiunta per formazione o esperienza. Possiamo vantare professori esperti di energie, consulenti ambientali, medici, e c’è anche chi lavora nella pubblica amministrazione. Da una pluriennale esperienza, è nata la proposta per applicare un’informatizzazione e un ammodernamento della burocrazia negli uffici pubblici, università, cliniche ospedaliere per la semplificazione ed una maggiore trasparenza dei processi amministrativi, trasformando quindi il cartaceo in file in digitale.
9. Cosa andrete a cambiare nella gestione dei fondi comunitari?
Sicuramente sarà richiesto un maggiore controllo innanzitutto nella gestione degli appalti e nell’analisi dei business plan delle medie e grandi opere. Verrà messo a disposizione per le piccole e medie opere del personale qualificato per la realizzazione dei progetti di impresa e, successivamente, si dovrà garantire un’adeguata verifica delle spese durante l’avanzamento dei lavori con step intermedi. Ricordiamo che queste sono state alcune delle cause del blocco di qualche mese fa da parte di Bruxelles di ben 600 milioni di euro che, come al solito, i siciliani dovranno rimettere di tasca propria.
Sarà importante anche pubblicizzare il sito regionale euroinfosicilia.it (che è il principale canale per la diffusione e promozione dei bandi UE in sicilia) e trasformarlo in un aggiornamento costante e visibile per i cittadini anche con l’aiuto dei social network.
10. Come affronterete il problema delle Società partecipate?
Anche qui è già stato emanato un decreto da parte dell’assessore all’economia che raggruppa e regolamenta, con una gestione dei costi più oculata, le società partecipate siciliane. Il compito del MoVimento 5 stelle sarebbe, qualora qualcuno di noi riuscisse ad avere un ruolo di responsabilità all’Ars, quello di fare in modo che le varie modifiche vengano attuate, in primis quelle riguardanti la trasparenza e quelle per una gestione efficiente.
In tutto questo comunque è da tenere in considerazione qualcosa di fondamentale di cui pochi sono a conoscenza: infatti, se la Regione recepirà completamente le direttive della Spending Review di Monti, le nuove società partecipate dovranno essere vendute o andare in liquidazione entro la fine del 2013.
11. E l’enorme peso sul Bilancio rappresentato dalla Sanità?
I dati dicono che la spesa sanitaria siciliana, nel 2010, è stata di 8,5 miliardi di euro; il buon senso dei nostri nonni però dice che sulla salute non si risparmia, quindi non possiamo tagliare in larga parte personale e posti letto, sia perché già in molti casi sono insufficienti, sia perché più del 10% dei lavoratori siciliani è impiegato in questo settore.
Analizzando più a fondo i dati, però, ci si accorge che degli 8,5 miliardi di euro spesi per la sanità, ben 3,5 vanno ai privati (convenzionati e accreditati)! Mi sembra chiaro che questo è il punto fondamentale su cui si dovrà intervenire. I fondi disponibili dovrebbero essere utilizzati per le attività pubbliche e per la ricerca, ma nell’eventualità in cui avanzassero dei fondi, essi potrebbero anche essere destinati agli enti privatizzati.
Inoltre, dopo un investimento iniziale che richiederebbe l’istallazione di pannelli fotovoltaici in ogni clinica, si andrebbe incontro ad una riduzione della spesa grazie alla fornitura elettrica gratuita che apporterebbe la conversione dall’energia solare.
12. Considerato il tuo ruolo (delegato al turismo), investirete sul settore turistico? Se si, dove prenderete i fondi?
Si deve investire sul turismo perché esso rappresenta, insieme alle energie rinnovabili, il futuro della Sicilia.
La seconda voce, in ordine di spesa per le importazioni dall’estero, è rappresentata dal petrolio e dai suoi derivati. Invece, nell’ottica di un futuro ecosostenibile e con un’intelligente gestione delle risorse la Sicilia, realizzando i giusti investimenti, potrebbe arrivare a soddisfare il proprio fabbisogno energetico ed anche esportare energia nel resto d’Italia.
Per quanto riguarda il turismo è interessante notare come la Sicilia, nei secoli, sia stata una Nazione fiorente e ricca di cultura. Dai greci agli arabi, dagli spagnoli al fasto del liberty, le nostre terre, già di per sé incoronate dallo splendore della natura, sono state nobilitate dal glorioso operato di uomini saggi.
Noi tutti dobbiamo rispettare e onorare quello che rappresenta il sudore e l’ingegno dei nostri avi e, gelosamente, dobbiamo custodirlo come eredità e memoria con le quali potremo trovare, nel presente e nei secoli futuri, una forma di sostentamento per noi e per i nostri figli.
Dobbiamo cercare di rendere tutto più trasparente, eliminare gli sprechi, debellare la corruzione e alleggerire la tassazione che opprime le piccole imprese. A quel punto si potranno migliorare i servizi che potranno rendere più fruibile e più redditizio un settore che, senza dubbio, ha delle potenzialità a dir poco uniche.