Palermo, 7 ottobre 2014 – Il M5s all’Ars torna sulla questione dei falsi invalidi di Agrigento e sul fenomeno dello spropositato aumento di accessi ai benefici della legge 104. Chiede, quindi, al governo regionale di dare impulso a controlli a tappeto nelle varie sedi provinciali delle Asp in tutta la regione, così da accertare, e quindi contrastare, gli abusi alla legge nata per tutelare tutti i soggetti svantaggiati.
Lo fa il deputato Matteo Mangiacavallo attraverso un’Interrogazione depositata stamane presso gli uffici dell’Assemblea regionale; lo stesso deputato che, già all’indomani dei diciannove arresti e delle 101 denunce nell’agrigentino, aveva predisposto un insieme di richieste di accesso agli atti. Il parlamentare M5s chiede anche se non si intenda “avviare iniziative in seno alla conferenza Stato-Regioni, volte alla revisione ed alla semplificazione dell’intero sistema di accertamento di invalidità civile, stato di handicap e disabilità, ormai obsoleto, farraginoso e inefficiente”. Anche il M5s alla Camera interviene con un’interrogazione ad hoc che la prima firmataria, Giulia Di Vita, definisce “di fuoco”. Ironicamente la parlamentare Cinquestelle chiede “a cosa serva il piano Inps se poi accadono questi fatti sotto gli occhi di tutti e ci deve pensare la magistratura, la polizia e gli stessi cittadini”. “L’interesse generale – afferma Giulia Di Vita – non è certo quello di contrastare l’individuazione dei «falsi invalidi», ma di fare in modo che siano rispettati i diritti fondamentali delle vere persone con disabilità e che i controlli siano condotti evitando inutili disagi e vessazioni”.
La Di Vita chiede al Ministro del lavoro e al Ministro della salute di indicare con esattezza il numero dei controlli relativi al piano di verifiche straordinarie Inps sui così detti “falsi invalidi” effettuati presso la Asp di Agrigento e, in generale, nelle Asp siciliane. Attraverso lo stesso atto, chiede di sapere quanti di tali controlli abbiano portato alla revoca dei benefici assistenziali e una stima del danno erariale provocato dal fenomeno. “Alla luce di tale ennesima dimostrazione di fallimento, – conclude Giulia Di Vita – in ragione degli risultati esigui conseguiti sino ad oggi, ci chiediamo quale sia l’utilità del piano straordinario Inps di verifica sui cosiddetti «falsi invalidi» che per quanto ci riguarda potrebbe essere sospeso immediatamente, agendo invece alla radice del problema provvedendo ad una riforma sistematica”.