Gli attivisti del Meetup di Licata esprimono forte preoccupazione per le scelte di carattere ambientale che il Governo nazionale è in procinto di attuare con l’imminente entrata in vigore del Decreto Sblocca Italia ma che in realtà è un Decreto “Sblocca Trivelle” che interessa direttamente il nostro territorio con l’avvio del progetto “Offshore Ibleo” di ENI che prevede due perforazioni “esplorative” (Centauro 1 e Gemini 1) e sei pozzi di produzione commerciale (Argo 2 e Cassiopea 1-5), nelle acque del mare di Licata, che ha ricevuto il parere favorevole da parte del ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare lasciando che le trivellazioni off-shore vengono autorizzate senza neanche prendere in considerazione il loro possibile impatto sul mare.
Insomma un progetto, che assieme agli altri 13 in fase di approvazione nel Canale di Sicilia apre alle trivellazioni, mettendo a rischio le risorse e le ricchezze del mare oltre che l’economia turistica dei comuni costieri siciliani e il modello di sviluppo eco-sostenibile su cui i territori già da tempo stanno lavorando per il proprio futuro.
Inoltre nel decreto “Sblocca Italia” le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale per le attività di ricerca, prospezione ed estrazione in terraferma sono sottratte alle Regioni ed assegnate allo Stato, in contrasto con quanto stabilito nel Titolo V della Costituzione e con conseguente accentramento dei poteri a discapito del diritto delle comunità che abitano sul territorio di far sentire la propria voce. Con l’entrata in vigore del Decreto vengono modificate le norme sulla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi che diventeranno attività di pubblica utilità, ciò implica che le eventuali autorizzazioni avranno effetto di variante urbanistica, cosa che porterà il Comune di Licata e i comuni interessati a essere spogliati delle proprie competenze strategiche sulla programmazione territoriale.
Il provvedimento solleva anche dubbi di legittimità in relazione alle garanzie sancite dalla Costituzione in favore degli Enti locali e delle Regioni, in considerazione del fatto che tutti i livelli istituzionali hanno il dovere di garantire la salute dei cittadini, di difendere e tutelare il territorio, l’ecosistema locale e le sue risorse naturali e paesaggistiche (terrestri e marine) e che le stesse vanno salvaguardate anche attraverso una forte opposizione a ogni atto che comporti qualsivoglia pericolo per le persone e per il territorio.
Come è noto sulla nave Raimbow Warrior di Greenpeace approdata a Licata il 10 Ottobre 2014 si era costituito un coordinamento dei comuni siciliani contro le trivellazioni in mare, presenti ANCI Sicilia e ben 8 amministrazioni. L’obiettivo dell’incontro era subito chiaro: basta proclami, è tempo di agire!
I comuni devono attivarsi subito per fermare i progetti di trivellazione e le misure del decreto Sblocca Italia che ne favoriscono una deregulation. Da quell’incontro nasce subito la proposta di far passare una delibera in tutti i comuni
siciliani, per chiedere al Governatore della Regione Siciliana di impugnare l’art.38 del Decreto, che riguarda le trivelle, come incostituzionale per fermare i piani del governo nazionale.
Per queste ragioni, gli attivisti del MeetUp M5S di Licata così come tutta la cittadinanza, non avendo avuto un palese riscontro ad oggi sull’emanazione di tale delibera comunale, chiedono che venga predisposta la discussione con urgenza nella prima seduta utile del Consiglio Comunale in presenza del Commissario Straordinario Cartabellotta che porti ad
approvare la proposta di delibera dell’Anci Sicilia ed adempiere ad una comune decisione presa sulla nave di Green Peace e poi nella seduta aperta del Civico Consesso riunitosi al Teatro Re Grillo, un provvedimento necessario volto alla salvaguardia dell’ambiente e della difesa delle prerogative di un territorio votato al turismo, così come già sta avvenendo in molti Comuni che si affacciano nel Canale di Sicilia.
Auspichiamo che il Governatore della Sicilia, sciolga presto la propria “riserva” al riguardo e che il Governo Renzi si impegni, invece, di favorire un futuro energetico ‘carbon free’, alimentato da fonti rinnovabili e caratterizzato dall’efficienza energetica.
Con l’occasione portiamo a conoscenza sia all’Amministrazione che all’intera cittadinanza che giorno 9 Novembre il MeetUp Licata organizza attraverso un coordinamento regionale una manifestazione di protesta e sensibilizzazione contro le trivellazioni, una mobilitazione Nazionale contro il Decreto “Sblocca Italia” che coinvolge 8 regioni d’Italia e far sentire la voce di disapprovazione contro questa follia dei petrolieri che a tutti i costi vogliono estrarre le ultime goccie di idrocarburi dal Mare Nostrum a discapito dell’ambiente dei territori, del mare, dell’economia della pesca e del turismo e della salute dei cittadini. Il corteo si muoverà dalla Piazza del Carmine sino ad arrivare in Piazza Attilio Regolo dove i Portavoce parlamentari nazionali e regionali si confronteranno con i cittadini in una libera Agorà e faranno conoscere le proposte del M5S come l’ #AttivaItalia e tante altre proposte.
Pertanto invitiamo tutti a partecipare liberamente e far fronte comune in questa battaglia di civiltà ricordando che #umariunsispurtusa e che intendono condividere esperienze, progetti ed idee utili alla crescita e alla maturazione di una coscienza “attiva” sui temi dell’ambiente, salute e dell’eco-sostenibilità.