La misura è colma o forse, ormai, definitivamente superata. Il flusso irruente di incomprensibile logica e strategia politica ha rotto gli argini (fatti di “sarà l’inesperienza”, “sicuramente è un errore in buonafede”, “Messina non è facile da gestire, diamo tempo”) ed ha allagato tutto il panorama sociale della nostra Città. Un anno fa chiedevamo spiegazioni all’Assessore ai Servizi Sociali, Nino Mantineo, di bandi di affidamento “copia-incolla” con gara a trattativa privata e offerte al ribasso, che nulla potevano avere a che fare col cambiamento storico proposto dalla nuova amministrazione. Dopo alcune timide spiegazioni si sono susseguiti bandi su bandi, coperture economiche trimestrali (se non mensili): tutto esattamente come prima, tutto gestito nello stesso identico modo. Noi Grilli dello Stretto, insieme ai Portavoce Valentina Zafarana e Francesco d’Uva, mai potevamo immaginare di rivedere i “palazzi” assediati da nostri concittadini disperati e di contro un’amministrazione balbuziente: i soldi ci sono, non ci sono, forse arrivano, ci sono ma per 3 mesi poi domani si vedrà. Non pensavamo che questa amministrazione potesse guardare ancora ai Servizi Sociali come a un problema di bilancio, una bega economica da risolvere, un’assillante vocina tra le “spese” da gestire e, per che no, tagliare (magari chiudendo Casa Serena e risparmiando così alcuni spicci), abbassando lo sguardo ed evitando di vedere la sofferenza e il disagio in un settore dove la tranquillità è DOVERE verso i cittadini, gli operatori e le imprese sociali. Non è accettabile per noi udire, da un’amministrazione di cambiamento, parole quali quelle del vice-sindaco Guido Signorino “cercheremo di trovare le risorse, stiamo raschiando il fondo del barile”. Se non fossimo sicuri dell’inefficienza di amministratori e funzionari penseremmo a un preciso disegno che porta al progressivo smantellamento per garrotaggio dei servizi e delle imprese sociali per sostituirli con la clientelare distribuzione di voucher nei limiti o meglio con quello che resta nel bilancio che ha una unica ossessionante ed aberrante finalità: colmare il baratro dei debiti delle passate amministrazioni ma che ormai Accorinti e Signorino hanno fatto propri fino all’impopolarità assoluta.
Per noi Grilli dello Stretto è ormai evidente il solco che separa il programma elettorale di cambiamento proposto 18 mesi or sono e quanto questa amministrazione sta facendo in materia socio-assistenziale. Serve una programmazione seria e rigida, non servono certo 2 milioni di euro “presi in prestito” dalla TASI che i messinesi pagano per altri servizi. Un’amministrazione a cinque stelle investe sui servizi sociali non li chiude; incrementa le reti e le risorse umane e sociali che gli operatori e le imprese sociali rappresentano. Non fa bandi al minimo ribasso un giorno sì e l’altro pure intasando inutilmente gli uffici (visto che spesso poi non vengono neanche assegnati)! Ora esistono esempi di quanto noi Grilli dello Stretto andiamo dicendo da anni; esempi reali: Ragusa è 5 Stelle, ed è Sicilia, dista “pochi” km da casa nostra e lì le tasse vengono ridistribuite al cittadino sotto forma di servizi coerenti al pagamento offerto, o addirittura eliminate come la TASI (le coincidenze). E se Ragusa può essere vista come un esempio fallace perché economicamente “solida”, basta salire un po’ più in su e guardare Parma.
Chiediamo una presa di posizione netta al Sindaco Renato Accorinti sull’operato del suo Assessore ai Servizi Sociali: perché se il primo si è sempre posto dalla parte degli ultimi quando le battaglie erano fuori dal Palazzo, il secondo sta amministrando i Servizi in modo continuativo a quello passato. Il Cambiamento, come dimostrato in Regione Siciliana dai nostri Portavoce ed a Ragusa dall’amministrazione Piccitto, si costruisce con i fatti, con il coraggio delle scelte: con le parole si costruiscono solo sogni presto destinati a trasformarsi in incubi.
Su queste cose riflettano i nostri concittadini.