Scatta anche l’Interrogazione del capogruppo Cinquestelle Valentina Zafarana: “Troppi lati oscuri in questa vicenda, la Regione faccia chiarezza”
Scattano i sigilli della Guardia di finanza, sotto ordinanza della Procura, al cantiere che interessa il Castello di Lombardia. Esprime soddisfazione il Movimento 5 stelle all’Ars che, oggi, in merito presenta anche un atto ispettivo indirizzandolo al presidente Crocetta, all’assessore Beni culturali e all’assessore Infrastrutture della Regione siciliana.
L’intervento che prevede la chiodatura e il posizionamento delle reti per mettere in sicurezza il costone roccioso a nord-ovest dell’antico maniero è stato fortemente criticato e osteggiato da diverse associazioni culturali ennesi perché considerato “invasivo ed inopportuno, ingabbia il simbolo della città dell’entroterra siciliano”. “Ma i lavori, promossi in somma urgenza dal Genio civile – afferma il capogruppo M5s all’Ars, la deputata Valentina Zafarana, prima firmataria dell’atto parlamentare – presentano ulteriori criticità; diversi lati oscuri, infatti, sono emersi a seguito della nostra ispezione condotta qualche settimana fa; ed oggi, di questi, chiediamo ragione”.
“Scavi effettuati mediante l’utilizzo di mezzi meccanici, – elenca la parlamentare Cinquestelle – con relativa erosione della base rocciosa nella stessa area in cui si trovano particolari incisioni rupestri, più antiche dello stesso Castello; ed eseguiti, addirittura, senza che fossero previsti nell’oggetto dei lavori, quindi ovviamente non autorizzati”. E ancora: “Nel primo verbale, predisposto a seguito del sopralluogo del 21 marzo 2013, effettuato della Protezione civile, con la partecipazione di alcuni tecnici della Soprintendenza di Enna, non si prevedeva l’utilizzo di chiodature o reti metalliche e veniva ipotizzata una spesa di 100mila euro. E bene, passati otto mesi, il Genio civile, ritenuta la “somma urgenza”, individua tra gli interventi necessari proprio i due sopra citati; e i lavori, finanziati dall’assessorato
“Crediamo fortemente – conclude Zafarana – che l’esecuzione dei lavori così come sono stati definiti dal Genio possano danneggiare il monumento, anche a causa delle vibrazioni derivanti dall’uso di mezzi meccanici che potrebbero pregiudicare la staticità della Torre Pisana. E pensare che risulta già approvato ed in attesa di finanziamento un vero e proprio progetto di restauro del Castello, la cui esecuzione renderebbe del tutto inutile la spesa della “somma urgenza” in quanto le chiodature e le reti metalliche dovrebbero essere rimosse a seguito dei progettati lavori di restauro. L’unico nostro interesse è quello di tutelare, conservare e valorizzare uno dei beni culturali tra i più importanti in Europa, di enorme pregio storico, il Castello di Lombardia appunto”.
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Finalmente Enna trova la forza per reagire allo scempio. Alcuni cittadini hanno trovato il coraggio di denunciare coloro che dovrebbero tutelare il bene pubblico e non lo fanno. Questo è potuto accadere grazie al Movimento ed alle persone straordinarie di cui è fatto. Grazie a Valentina Zafarana e Francesco Cappello che supportano con determinazione questa azione a tutela di un patrimonio di valore inestimabile.