Il documento firmato da 5 deputati siciliani alla Camera, da un deputato europeo e da tre parlamentari all’Ars. La deputata a Montecitorio Claudia Mannino: “Gestione rifiuti in Italia disastrosa e la freschissima condanna all’Italia della Corte di giustizia europea conferma quello che denunciamo da sempre”. In Sicilia sono 24 le discariche illegali.
“Rifiuti smaltiti irregolarmente nella discarica di Bellolampo a Palermo”. La denuncia del Movimento 5 stelle da ieri è sui tavoli della commissione europea. A firmarla 5 parlamentari siciliani alla Camera (Claudia Mannino, Loredana Lupo, Chiara Di Benedetto, Riccardo Nuti e Giulia Di Vita), tre all’Ars (Giorgio Ciaccio, Claudia La Rocca e Giampiero Trizzino) e il parlamentare europeo Ignazio Corrao.
Nell’impianto palermitano si continuano infatti a smaltire rifiuti tritovagliati in palese violazione delle direttive europee.
La denuncia si fa forte della sentenza della Corte di Giustizia europea del 15 ottobre 2014 (causa c-323/13) che, tra le altre cose, ha stabilito che la mera compressione e/o triturazione dei rifiuti indifferenziati destinati a essere collocati in discarica non risponde ai requisiti posti dalla direttiva 1999/31.
“La Corte di Giustizia europea – commenta Claudia Mannino, componente della commissione Ambiente della Camera – ha fatto finalmente chiarezza sul tipo di materiale che può essere conferito in discarica. Proprio per questo come Movimento 5 Stelle abbiamo inviato una denuncia alla Commissione europea in merito allo smaltimento dei rifiuti a Bellolampo. Infatti nella discarica di Palermo si continua a conferire spazzatura al massimo tritovagliata, in palese violazione della direttiva discariche. Il principio della preminenza del diritto comunitario su quello interno, rende del tutto inutile l’emanazione da parte del sindaco Leoluca Orlando di ordinanze contingibili ed urgenti (ex art. 191 del D.Lgs 152/2006), promulgate al fine di autorizzare lo smaltimento di rifiuti trattati a mezzo di trituratori muniti di deferrizzatore magnetico. Quindi, checché ne dica Orlando, questo metodo di smaltimento non deve essere più consentito. In più alla Commissione europea è stata fornita una voluminosa documentazione che, oltre ogni ragionevole dubbio, dimostra come a Bellolampo continui la decennale emergenza percolato. La presenza di questo liquido, così altamente inquinante, da una parte dimostra l’elevatissima putrescibilità dei rifiuti conferiti nell’invaso e dall’altra comprova l’inefficacia delle politiche messe in campo dai vari attori istituzionali competenti”.
Il Movimento 5 stelle auspica che, così come è avvenuto per le discariche della provincia di Roma e di Latina, la Commissione europea voglia velocemente intervenire anche sugli invasi siciliani, a partire proprio da Bellolampo.
La denuncia del Movimento arriva all’indomani della condanna all’Italia a pesantissime sanzioni economiche da parte della Corte di Giustizia europea per il mancato rispetto delle norme in materia di gestione delle discariche.
“È una vergogna – commenta Claudia Mannino – perché i cittadini pagano le tasse sui rifiuti e ora pagano nuovamente. Noi abbiamo chiesto al governo con numerosi atti ispettivi e di indirizzo di occuparsi della questione e ora pagheremo tutti l’inettitudine del ministro dell’Ambiente Galletti e di questo governo. Sono oltre duecento le discariche illegali. È veramente assurdo che un Paese non sappia come gestire i propri rifiuti e dilapidi le sue risorse in multe piuttosto che in bonifiche”.
E, alle parole di Galletti, che sostiene che la condanna è dovuta a “vecchie questioni, ora risolte” la deputata risponde: “Il ministro vaneggia: 30 discariche ad esempio si trovano in Abruzzo dove risultano contaminate anche le falde acquifere. Invece di negare il problema, ci interpelli: noi abbiamo una visione completa della situazione e le soluzioni per affrontare finalmente e risolutivamente questo disastro”
In Sicilia sono 24 le discariche finite nell’elenco che ha dato il via alla procedura di infrazione: tre a Messina (Mistretta, San Flippo del Mela, Torregrotta, quest’ultima con rifiuti pericolosi), una a Trapani (Favignana), tre ad Agrigento (Cammarata, Racalmuto, Siculiana), tre ad Enna, (2 a Leonforte e una a Pietraperzia) 6 a Palermo (Castellana Sicula, Monreale, Casteldaccia,2 a Cerda, Contessa Entellina), 5 a Siracusa (4 ad Augusta, una Priolo Gargallo con rifiuti pericolosi), 3 a Catania (due a Caltagirone, una a Paternò).