Sua Eccellenza il Prefetto Carmine Valente è stato chiarissimo nei confronti degli operai dell’indotto che volevano manifestare davanti al Municipio contro gli effetti della bozza Eni del 6 Novembre ”…Voi avete eletto questa consiglio comunale….Voi avete eletto questi rappresentanti sindacali”
Molti di questi operai avrebbero voluto occupare il palazzo di Città perché in questi anni molti, troppi accordi prefettizi Ra.Ge. sono stati disattesi , e poco ha potuto fare il Prefetto contro Eni. Purtroppo nulla la Prefettura ha potuto fare anche di fronte ad un consiglio comunale costantemente disertato dai consiglieri che in tutta questa legislatura hanno notoriamente sempre fatto mancare il numero legale. Questo consiglio comunale e questa amministrazione si sono occupate di tutto… Fotovoltaico Agroverde, ( a proposito come è finita, le cose ultimamente emerse sono di una gravità inaudita!!), varianti al prg, debiti fuori bilancio, rimpasti giunta…., tutto, fuorché proporre qualcosa di sensato per il nostro territorio.
Mentre i lavoratori dell’indotto chiedono lavoro viene loro risposto/proposto/imposto/estorto il SI ALLE TRIVELLAZIONI in cambio degli ammortizzatori sociali, di maggiori tutele. Queste le risposte della pubblica amministrazione, quella stessa amministrazione che gli stessi scioperanti hanno eletto.
Questi signori, mettono in 1°piano il dito e non la luna , e vogliono estorcere un SI ALLE TRIVELLAZIONI , alle quali ci opponiamo perché i conti da noi dovrebbero essere ancora aperti con Eni, Regione e Governo. E perché la verità è che le piattaforme e la posa delle linee a mare(pipeline) non si sa ancora dove saranno realizzate e chi li poserà. Il Presidentissimo non sa a chi prometterli prima, una volta a Fincantieri, un’altra volta ai siracusani e infine ai gelesi, e magari alla fine l’ENI farà di testa sua e le farà costruire dove gli costano di meno.
La posizione del Meetup di Gela è che in questo momento di transizione il lavoro, da subito!, debba essere sviluppato dallo smantellamento degli impianti in disuso dello stabilimento e dalla bonifica delle aree liberate interne allo stesso, per poi avviare le bonifiche esterne allo stabilimento la cui responsabilità dell’ENI è ampiamente accertata, e nel contempo spendere i finanziamenti già stanziati dallo Stato nelle aree SIN già individuate. Ed, infine, di aprire una vertenza vera e propria con il governo regionale e nazionale per la bonifica dei territori e delle coste inquinate.Bonifiche essenziali anche per un sicuro sviluppo, culturale, turistico ed agricolo del nostro comprensorio e che senza di essa non è possibile nessuna programmazione futura.
Altre risorse per far fronte alla crisi occupazionale si possono reperire sfruttando immediatamente il fondo europeo Feg che consente per 2 anni sia il sostegno al reddito per indotto e pmi, che la formazione per il reinserimento nel mondo del lavoro. Inoltre la programmazione 2014-2020 prevede negli OT ( Obiettivi Tematici ) 3 e 8 risorse per fare rinascere le aree industriali in crisi. Tutto ciò prevede progettazione, lungimiranza, sostenibilità, professionalità, ma soprattutto onestà, cose queste che latitano dalle nostre parti! La regione siciliana per l’incapacità di chi la governa non ha mai chiesto all’Europa l’attivazione di tali progetti.
“Loro” non si sono mai interessati di chiedere nulla che dispiacesse ad Eni o di utile per il nostro territorio, svendendolo a costo zero per “ENI come per il MUOS”. Regalando (mettendo da parte i nostri malati, i nostri bambini malformati, i nostri morti), la nostra salute, i nostri paesaggi, il nostro contributo energetico per tutta la nazione, e quel che è peggio le nostre prospettive, in cambio dei loro incarichi, delle loro carriere.
La precarietà è la più grande invenzione degli ultimi decenni e se per loro è vero che “Il potere logora chi non ce l’ha” , questo accordo che nelle sue premesse “avrebbe dovuto tutelare i posti di lavoro”, in realtà crea un esercito di disoccupati e precari per l’indotto e di trasfertisti per il diretto, e questo risultato rappresenta il massimo per chi è abituato a vivere di sola politica, favori e continue campagne elettorali.
Eppure, gli strumenti e le risorse per far fronte alla crisi occupazionale ci sono In questa “rivoluzione di dicembre” tutti i manifestanti, i critici, gli oppositori sono tacciati come “pupi da campagna elettorale” …..ebbene SI lo speriamo….speriamo vivamente che tutti possano concorrere attivamente alla fine della “loro” carriera politica.