Molti utenti già vittime di distacchi frettolosi della fornitura di acqua. La deputata Angela Foti: “I cittadini non possono essere chiamati a colmare i disavanzi accumulati dalla cattiva gestione e dall’inefficienza da parte della società”.
Sproporzionato il costo delle bollette dell’acqua in provincia di Enna, scatta l’interrogazione M5s all’Ars. I parlamentari Cinquestelle chiedono al governo regionale di verificare la legittimità delle tariffe applicate dal gestore Acquaenna, con particolare riferimento alla voce “partite pregresse”, sotto il profilo della legittimità, fondatezza e corretta quantificazione dei cosiddetti “scostamenti”, i quali ammontano a ben 21 milioni di euro accumulati dalla società dall’inizio della gestione.
“Ebbene, – afferma la prima firmataria dell’atto parlamentare, la deputata Angela Foti – nulla si sa di come siano state calcolate tali somme, né si sa se sia avvenuta la regolare comunicazione, prevista dalla delibera, all’Aeeg”. “Ad aggravare ancora di più la situazione, – aggiunge Foti – nella bolletta di agosto scorso è stata inserita un’ulteriore voce denominata “deposito cauzionale”, per un importo una tantum di 25 euro”. E’ chiaro, dunque, che dall’aumento causato dalla voce “partite pregresse”, attesa l’enormità dei disavanzi accumulati, ne deriverebbe un costo spropositato della tariffa, che, a detta delle associazioni con riferimento a campioni di bollette, toccherebbe punte di ben 3 euro al metro cubo.
“Il costante aumento delle tariffa del servizio idrico – affermano gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Enna – è divenuto oramai un costo insostenibile per il precario budget di molti cittadini che, già gravati dalla crisi del lavoro, non riescono a pagare i rincari, molti dei quali dovuti all’inettitudine e la cattiva gestione della società Acquaenna”. Molti cittadini sono già vittime di un distacco frettoloso della fornitura di acqua, nonostante la giurisprudenza lo abbia giudicato vessatorio senza preventiva disamina delle situazioni specifiche e tutela delle fasce deboli, e decisamente in contrasto con l’articolo 2 della Costituzione.
“Venga avviato, dunque, un controllo urgente sull’operato dell’Ato idrico n. 5 di Enna, – incalzano i deputati M5s – un controllo sulla gestione della società Acquaenna, con particolare riferimento al numero e qualifiche e retribuzione dei lavoratori impiegati, ai lavori svolti, alle remunerazioni del management ecc.”. “I cittadini non possono essere chiamati a colmare i disavanzi accumulati dalla cattiva gestione e dall’inefficienza da parte di Acquaenna, – conclude la parlamentare Angela Foti – tenuto conto altresì dalla carenza o mal funzionamento di numerosi impianti di depurazione in tutta la provincia di Enna, i cui costi sempre gravano iniquamente sugli utenti alla voce “canone di depurazione” e con i derivanti danni alla salute ed all’ambiente”.