Una paziente in provincia di Catania privata delle sonde di aspirazione, ieri la denuncia apparsa sulla testata giornalistica La Sicilia. Oggi un caso a Mazara Del Vallo, la donna malata di Sla vede negata la richiesta di farmaci indispensabili per l’alimentazione. Scatta l’interrogazione M5s all’Ars.
Pazienti affetti da Sla dimenticati da alcune Asp in Sicilia. “Non riuscire più a muoversi e a parlare, dipendere da una macchina per respirare o da un sondino nello stomaco per alimentarsi, e l’ingiustizia della burocrazia italiana che nega l’indispensabile”. Così intervengono i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars che hanno già presentato un’interrogazione rivolta al governatore Crocetta e all’assessore Borsellino. “L’unica urgenza – affermano i deputati M5s – è dare riscontro ai bisogni di questi malati e dei loro familiari”. In due giorni sono stati denunciati ben due casi. Il primo è quello di una paziente in provincia di Catania privata delle sonde di aspirazione. Oggi un caso a Mazara Del Vallo, la donna malata di Sla vede negata la richiesta di farmaci indispensabili per l’alimentazione da più di un mese.
Nel primo caso, a lanciare il grido di aiuto è Alfio Caccamo, 58enne di San Giovanni la Punta. L’appello è apparso sulle pagine de La Sicilia. Sua moglie, 52enne, oggi si ritrova a convivere con la Sla. Caccamo chiede giustizia per sua moglie, tracheotomizzata, che respira tramite respiratore invasivo ed è nutrita artificialmente tramite “Peg”. Il 16 dicembre scorso Caccamo ha richiesto all’Asl di Gravina la fornitura di circa 2mila sonde di aspirazione endotracheale, almeno 10 sonde al giorno, per un tempo stimato di 6 mesi. «Dopo oltre un mese d’attesa – spiega Caccamo – ieri pomeriggio la specialista che segue mia moglie mi ha detto di essere stata richiamata da parte dell’Asl perché ha richiesto troppe sonde per mia moglie. Secondo loro la fornitura è di 2 o al massimo 3 sonde al giorno. Le sonde sono monouso e da utilizzare immediatamente appena viene aperta la confezione – continua Caccamo – ed è una esigenza vitale per mia moglie e per tutti i malati. Tra l’altro è da oltre un mese che aspetto queste sonde e oggi me ne sono rimaste solo 30. Mi bastano appena per tre giorni. E poi?”.
Il secondo caso coinvolge l’Asp di Trapani. Da più di un mese i familiari della paziente M.L. di Mazara Del Vallo, infatti, hanno fatto richiesta per alcuni farmaci specifici all’Asl distretto di Mazara. Ma la cura, prescritta dal Prof. La Bella, coordinatore del Centro regionale di riferimento per le malattie dei motoneuroni-Sla al policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, non è ancora stata messa a disposizione della paziente. Si tratta di materiale indispensabile ed insostituibile per una adeguata nutrizione della paziente che nell’ultimo anno è dimagrita di 20 Kg. I parenti della donna chiedono aiuto alle istituzioni.
“Il perdurare dello stato di cose, – afferma il parlamentare M5s Sergio Tancredi, primo firmatario dell’atto parlamentare – sta mettendo a repentaglio la vita stessa delle pazienti in questione. La nostra preoccupazione va anche oltre, qualora questi casi fossero ben più numerosi e del tutto dimenticati da questo governo regionale”. Il deputato regionale Sergio Tancredi ha appena contattato telefonicamente il direttore dell’Asp di Trapani, quest’ultimo ha assicurato che stanno già facendo tutto il necessario, assicurando il massimo impegno per risolvere il caso della signora M. L. di Mazara Del Vallo.
1 commento
In risposta al comunicato stampa ASP relativo alla “vexata quaestio ” della consegna prodotti alimentari a distanza di un mese volevo sottolineare che :
I prodotti sono stati prelevati dal nipote della paziente , giunto da Milano con volo Raynair per provvedere all’operazione ritiro in maniera tempestiva , la telefonata giunta alla sottoscritta alle ore 12,25,a pochi minuti dalla chiusura dell’ufficio non avrebbe potuto consentire tale operazione nella stessa giornata. Inviterei i responsabili del comunicato stampa a controllare i tabulati telefonici per verificare la veridicità di quanto da me dichiarato .Si sottolinea che come da telegramma inviato dalla sottoscritta all’ufficio in questione, la scrivente non avrebbe potuto essere presente di persona in quanto impegnata in assistenza alla signora malata e bisognosa di quei prodotti alimentari.
La paziente in questione si trovava infatti a lottare tra la vita e la morte nel reparto di animazione dell’Ospedale S. Antonio di Trapani da domenica 25 gennaio . Si invita l’ASP a non fornire notizie non veritiere in quanto :
1. nessuno dell’ufficio mi ha informato in data 29 dicembre , della “cortesia ” che mi avrebbero fatto a fornirmi tali prodotti non obbligati a concedere, hanno solo invece dichiarato che i tempi sarebbero stati lunghi e imprecisati in quanto alcuni impiegati erano in ferie e che la burocrazia è comunque lunga e farraginosa ;
2. la sottoscritta ha personalmente conferito con la dottoressa Stefania Bastianello ,presente del Consiglio direttivo nazionale della Federazione cure palliative Onlus , che le ha confermato che tali prodotti vengono distribuiti gratuitamente da tutte le ASP italiane; la dottoressa si è impegnata peraltro a fornire alla malata i prodotti in questione per almeno un mese in attesa che l’Asp si attivasse in tal senso . Stesso sconcerto è stato manifestato dal prof.re La Bella , responsabile del centro regionale Sla Di Palermo ,che ha sottolineato come l’episodio rappresenti un grave ed ingiustificabile caso di disservizio;
3 .I farmaci relativi all’alimentazione sono AUTOMATICAMENTE dei salvavita se ci si alimenta esclusivamente con PEG ;
4. Mi sarei aspettata da chi svolge un lavoro che dovrebbe essere al servizio dei malati una maggiore sensibilità , una felicità per il risultato raggiunto e non un inutile e sterile spirito polemico .
Carolina D’Annibale