Martedì sul caso si terrà un’audizione all’Ars chiesta dai deputati Cancelleri e Mangiacavallo.
“Un atto dovuto, l’unica cosa da fare“. Commenta con soddisfazione il M5S all’Ars la decisione dell’assessore Caleca che – secondo quanto riportato dalla stampa – ritiene nullo il rapporto con la società che doveva sfruttare diecimila ettari ettari di boschi nel Nisseno e nell’Ennese per alimentare una centrale a biomasse.
“Attendiamo ora i passi conseguenziali”, affermano i deputati Mangiacavallo e Cancelleri, che assieme agli altri parlamentari del gruppo si battono per tutelare un patrimonio naturale della zona ed evitare quella che ritengono una clamorosa svendita, considerata la contropartita totalmente inadeguata.
Intanto è confermata per martedì prossimo l’audizione della commissione Attività produttive dell’Ars sul caso, anche se la seduta non si terrà più in trasferta a San Cataldo, come deciso in un primo momento.
“Onestamente – dicono Cancelleri e Mangiacavallo – non comprendiamo i motivi di questa mezza retromarcia, di cui prendiamo atto con rammarico. Comunque, alla seduta saranno presenti tutte le parti interessate che abbiamo provveduto a convocare“.
1 commento
Sono un attivista M5S e mi permetto di fare delle osservazioni che potrebbero aiutare a non commettere errori.
I boschi in questione non sono naturali, ma sinantropici, ossia esistono per intervento dell’uomo, e sono stati impiantati per essere tagliati. Nel caso specifico costituiscono fonte di energia rinnovabile, che in linea di principio è una buona cosa.
Diverso è la questione prezzo di vendita. Per questo problema è facile prevedere che quasi sicuramente c’è la solita storia di spartizione di soldi, nonchè piani di abbattimento inidonei.
Ritengo comunque importante che si attacchino eventuali illegalità e piani di abbattimento errati, ma non bisogna prendere posizioni preconcette sul ciclo della produzione di energia rinnovabile.