Nel dicembre 2013 i deputati Cinquestelle Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio avevano presentato due interrogazioni ma il governo regionale non ha mai dato risposta.
Palermo, 18 febbraio 2015 – Non si sa ancora per quanto tempo resterà chiusa la biblioteca regionale a seguito dell’incendiodi domenica scorsa. Le fiamme hanno distrutto gli arredi a piano terra dell’ingresso principale di corso Vittorio Emanuele e la fuliggine è arrivata fino all’ultimo piano. Non sono ancora certe le cause ma dai primi accertamenti, leggiamo sulla cronaca di ieri, “l’incendio potrebbe essere stato causato dal cortocircuito di una stufa elettrica che si trovava proprio all’ingresso”.
“Avevamo denunciato al presidente Crocetta i rischi che correva la biblioteca più di un anno fa”. Così interviene la deputata palermitana M5s Claudia La Rocca che nel dicembre 2013, insieme al deputato Giorgio Ciaccio, aveva prima effettuato un’ispezione alla biblioteca regionale e successivamente presentato ben due interrogazioni all’Ars chiedendo “le ragioni di tale incuria, ed incalzando le istituzioni ad intervenire urgentemente”. Nello specifico, i parlamentari Cinquestelle denunciavano già allora “impianti di riscaldamento non funzionanti, impianto antincendio senza revisione da due anni, piano di sicurezza ed elettrico non a norma, bagni privi degli essenziali presidi igienico-sanitari”. “E come era prevedibile, – incalza La Rocca – il governo non ha mai risposto ai due atti parlamentari ma, soprattutto, non ha mai agito per risolvere un problema noto da anni che stava per tramutarsi in tragedia solo pochi giorni fa”. Al suo interno, infatti, la biblioteca centrale della Regione Siciliana “Albero Bombace” aperta il 15 novembre 1782, ‘custodisce’ un immenso patrimonio di libri.
All’epoca dell’ispezione, i deputati M5s avevano denunciato anche il mancato stanziamento di due milioni di euro per lavori di manutenzione all’interno del programma degli interventi a titolarità regionale del Po Fesr 2013. “Il finanziamento – avevano detto La Rocca e Ciaccio – è stato revocato dal dirigente generale dell’assessorato Beni culturali, con decreto n. 1474 del 4 giugno 2013, che ha rimodulato il programma ed escluso la biblioteca dall’agenda degli interventi”.
“Questo è evidentemente il valore che dà il nostro governo regionale alla Cultura, – conclude la parlamentare M5s – non ci possiamo permettere simili incidenti. Le parole d’ordine oggi sono prevenzione e manutenzione ordinaria; non ci resta che sperare non sia troppo tardi quando la Regione si deciderà ad intervenire seriamente”.