Deputati Cinquestelle durissimi sugli sviluppi della mancata costituzione della Regione come parte civile nel processo al suo dipendente infedele. Depositato un corposo atto del Movimento sulla gestione del sistema smaltimento e sui fondi.
“Sulla mancata costituzione della Regione nel processo Cannova il governo è stato ridicolo. Il campiona mondiale di arrampicata sugli specchi perde colpi. Ora viene smascherato sempre più spesso”. E’ durissimo il commento dei deputati all’Ars del Movimento 5 Stelle alla notizia che la Regione resta fuori dal processo contro il suo dipendente infedele perché non costituitasi per tempo come parte civile, salvo un tardivo e goffo tentativo di marcia indietro, smascherato ora dai giudici del tribunale.
“Crocetta – dicono i parlamentari – ha cambiato idea perché travolto dalle inevitabili e doverose polemiche. La costituzione come parte civile andava fatta in automatico senza bisogno di ricorrere ad un parere dell’Avvocatura di Stato, rivelatosi tra l’altro ridicolo”.
Intanto il Movimento ha presentato una lunga interrogazione sulla gestione del ciclo rifiuti per sondare le reali intenzioni del governo Crocetta, più che mai nebulose. “A sentire le ultime dichiarazioni rese in commissione Ambiente dal dirigente generale del dipartimento Energia, Lo Monaco – dice Valentina Palmeri, prima firmataria dell’atto – sembra che la linea politica sia quella di non puntare sulla differenziata, come prevede la legge, per raggiungere il target del 65 per cento (oggi si è al 7) ma quella di consentire ed agevolare gli investimenti privati, ricorrendo all’incenerimento e alla gassificazione”.
“Il ricorso all’incenerimento dei rifiuti – prosegue la Palmeri – rappresenta una strada da escludere perché concluderebbe il processo di distruzione dell’ecosistema del Mediterraneo già in corso con le trivellazioni a mare e sulla terra per le ricerche petrolifere tanto care a Crocetta”.
Con l’atto parlamentare il Movimento chiede notizie anche sulle intenzioni del governo sulla mozione del M5S (prima firmataria Angela Foti) approvata all’unanimità dall’Ars il 25 giugno (che indica precise direttive per la redazione del piano rifiuti in direzione del recupero della materia e non dell’incenerimento) e sulla legge regionale 9 del 2010 che prevede la riduzione, il riuso e il riciclo dei rifiuti. Informazioni sono richieste anche sui 200 milioni di euro assegnati al commissario straordinario per i rifiuti per la Sicilia e sui 90 milioni destinati al compostaggio, i cui bandi di gara sono andati deserti.
“Vogliamo sapere infine – conclude la Palmeri – quali sono i soggetti che prenderanno parte al tavolo tecnico recentemente costituito presso l’assessorato regionale dell’Energia per coadiuvare l’assessore alla stesura del nuovo piano rifiuti regionale e chi siederà al tavolo del ministero dell’Ambiente per la Sicilia”.
Per Angela Foti la gestione dei rifiuti deve essere fatta in maniera tale da tramutarli in enorme risorsa. “L’opportunità di cambiamento – dice – sta nel decidere se questo affare da 250 milioni di euro deve continuare a finire nelle tasche di pochi tramite le discariche e l’orrore dell’incenerimento o deve divenire ricchezza distribuita attraverso la filiera produttiva del riciclo, che in Sicilia sulle oltre 220 mila tonnellate di rifiuti prodotte ogni anno può esprimere oltre 5000 posti di lavoro reali e grandi risparmi per i Comuni, dovuti al mancato conferimento in discarica”.