Un solo gettone al giorno per tutte le sedute di commissione e dei consigli comunali, tetto massimo all’importo dei gettoni di presenza e al loro numero mensile, che non potrà superare i 20, riduzione del numero dei componenti dei consigli. La risposta allo scandalo gettonopoli che il M5S sta scoperchiando in tutta la Sicilia è in tre emendamenti (a firma Siragusa e Cappello) al disegno di legge sui consigli comunali, sbarcato in questi giorni a sala d’Ercole, dopo che la commissione di merito aveva deciso di non decidere sul tema.
“Ogni giorno – dice Salvo Siragusa- scopriamo cose da far accapponare la pelle e che dimostrano che i consiglieri dovunque hanno inventato di tutto pur di portare a casa il massimo possibile. Acireale ne è la più recente conferma: là si facevano commissioni praticamente per tutto, pure per assistere alla sfilata dei carri. E’ ora di dire basta a questa attitudine a considerare le casse pubbliche come una sorte di bancomat”.
Nello specifico Il numero dei consiglieri comunali, secondo la ricetta del M5S ,scenderebbe a 36 nei Comuni più grandi (oltre 500.000 abitanti) per diminuire gradualmente, fino a 6 nei Comuni con popolazione al di sotto di 3000 abitanti. Previsto il limite ai gettoni, che non potrà superare il numero di 20 al mese, mentre non sarà possibile erogare più di un gettone al giorno, indipendentemente dal numero di sedute effettuate. Prevista la riduzione anche degli importi dei gettoni, che per i Comuni più grandi è fissato a 70 euro.
Riduzione degli stipendi dei deputati regionali.
L’attacco del M5S agli stipendi dei deputati regionali è su due fronti, con un ordine del giorno che impegna l’ufficio di presidenza alla riduzione a 5 mila euro lordi mensili e quattro emendamenti in finanziaria che prevedono la riduzione rispettivamente a cinquemila, seimila, settemila o ottomila euro.
“L’ideale – dice il deputato Giorgio Ciaccio – è la riduzione a cinquemila euro lordi, ma vogliamo vedere se avranno la sfrontatezza di dire no pure ad ottomila euro. Non ci vengano a dire che sono pochi per fare politica. Noi la facciamo con 2500 euro netti”.