Sono passate diverse settimane dalla chiusura delle Terme di Sciacca. Torna sull’argomento il parlamentare del Movimento 5 Stelle Matteo Mangiacavallo.
“Chi si illudeva che la questione Terme fosse stata miracolosamente risolta – dichiara il deputato regionale – è rimasto deluso. Le soluzioni, seppur valide, messe sul piatto dagli uffici, di fatto, non erano pronte. Si viene a scoprire che del bando per l’affidamento dello stabilimento termale all’ASP non esiste neppure la bozza e che la Regione siciliana attende una delibera di rinuncia all’usufrutto dello stesso stabilimento da parte delle Terme di Sciacca SPA per procedere alla redazione di un altro mini-bando a vantaggio dell’ASP”.
“Sono tanti i nodi da sciogliere – continua Matteo Mangiacavallo – e non c’è solo quello relativo al personale. Tanti i nodi, poi, a mio avviso, che verranno al pettine. Non è più tempo di proclami e non è giusto illudere la gente facendo passare il messaggio che per “un intervento risolutore di Alfano” la questione poteva volgere al termine. La barzelletta della telefonata che ha svegliato Crocetta non fa nemmeno ridere. Solleciteremo il presidente della Regione, facendogli una telefonata al giorno, visto che funziona così, ma le risposte che deve dare a Sciacca sono ancora tante e non basterà una scheda telefonica per ottenerle”.
“Che fine ha fatto, ad esempio, il mini-bando per la gestione del Grand Hotel delle Terme? – conclude il deputato Cinquestelle – E’ chiaro che, adesso, pensare di poter recuperare la stagione in corso è impossibile. Ho proposto di redigerne uno nuovo garantendo al privato i prossimi 18 mesi ed includendo quindi tutto il 2016. E’ l’unico modo per salvare il salvabile e fare un minimo di programmazione. Ma torno a chiedermi, visto che era pronto e c’era il consenso di tutte le parti, perché hanno e stanno perdendo tempo? Perché abbiamo perso mesi? Non ci è dato sapere cosa passa nella mente di chi governa e dei suoi burocrati ma questa lunga attesa è inaccettabile quando, sotto gli occhi di tutti, ci sono i beni patrimoniali che scadono col tempo che passa. Direi che adesso bisogna dire basta con la politica di annunci, proclami e telefonate. Non si può continuare a giocare col destino delle Terme. Occorre, ancora una volta, lavorare in sinergia evitando scorrettezze politiche ed enunciazioni di meriti che, come abbiamo visto, servono a poco”.