La norma sugli appalti, appena licenziata tra gli applausi degli imprenditori a sala d’Ercole, promette di regalare una boccata d’ossigeno ad un settore alla canna del gas
Dodicimila nuovi posti per l’edilizia entro un anno. Il Cinquestelle Sergio Tancredi prova a tradurre in numeri la legge sugli appalti a sua firma che punta a riaccendere i motori di un settore ormai alla canna del gas. La norma che ha appena lasciato sala d’Ercole con il voto positivo dell’assemblea e gli applausi scroscianti dei tantissimi imprenditori presenti al voto finale, schiaccia l’occhio al settore e promette di portare in dote l’apertura di tanti nuovi cantieri e l’assunzione di migliaia di operai.
“Ci sono – dice Sergio Tancredi – almeno 3000 aziende che lavorano con la pubblica amministrazione e che danno mediamente lavoro a 4 operai ciascuna. Le associazioni di categoria calcolano che con appalti vantaggiosi e sostenibili possono anche raddoppiare la forza lavoro, cosa che in soldoni significa dieci-dodicimila nuovi posti di lavoro in un anno. E si tratta di conti fatti con approssimazione per difetto. Senza questa legge ci sarebbe stata un’ulteriore contrazione del mercato. Tantissimi imprenditori mi hanno confidato che entro l’anno avrebbero chiuso i battenti”.
Il fulcro principale della legge è l’introduzione di una soglia che mette la parola fine agli eccessivi ribassi, che di fatto, finora, hanno paralizzato l’edilizia e portato al fallimento di un’infinità di imprese e bloccato numerosissime opere pubbliche.
“Fino a ieri – afferma Tancredi – le imprese edili erano costrette a ribassi insopportabili che arrivavano a toccare anche punte del 70 per cento per aggiudicarsi un lavoro che poi non riuscivano a portare a termine, con la conseguenza di fallimenti a catena e opere pubbliche che rimanevano a metà. Con questa norma il ribasso non dovrebbe superare il 18-26 per cento, consentendo al settore di tirare una grossissima boccata d’ossigeno. La riprova di ciò è data dal fatto che il 95 per cento degli operatori del settore è favorevole, cosa testimoniata anche dagli applausi degli imprenditori che hanno assistito al voto finale a sala d’Ercole”.
La nuova normativa è nata in seno alla commissione Ambiente (presieduta dal Cinquestelle Giampiero Trizzino) a seguito di un vero ed ampio un dibattito, frutto dell’incontro di numerose categorie professionali, dirigenti regionali ed esperti del settore. La nuova legge dovrebbe inoltre rendere molto più difficili le infiltrazioni della criminalità organizzata nel meccanismo delle aggiudicazioni degli appalti perché si affida ad un meccanismo di computo che dovrebbe disinnescare i calcoli statistici e, quindi, rendere impossibile la previsione della percentuale di ribasso da formulare.
A rendere a rischio l’approvazione della legge fino all’ultimo è stato lo spauracchio dell’incostituzionalità, che secondo qualche parlamentare potrebbe fare naufragare la normativa.
Non se ne preoccupa assolutamente Tancredi, che in tal senso ostenta grande sicurezza. “Una sentenza della Corte costituzionale – afferma il deputato – dice che essendo Regione siciliana a statuto speciale può operare modifiche alla norma nazionale per contrastare meglio l’infiltrazione mafiosa, purché sia mantenuto integro il rispetto e l’interesse della concorrenza. Cosa che la legge approvata dall’Ars fa espressamente”.
In Valle d’ Aosta – gli fa eco Trizzino – è in vigore una legge di analogo contenuto da più di 10 anni, senza mai avere subito alcuna impugnativa”
Quella sugli appalti é la sesta legge targata M5S, un bottino eccezionale se si pensa che il Movimento opera dagli scomodi scranni dell’opposizione e sconta un noviziato che comincia a fare a pugni con gli ottimi risultati che sta ottenendo.
“Stiamo scaldano i motori per quando saremo al governo – dicono i deputati Cinquestelle – e parecchi elementi ci dicono che non ci vorrà molto”.