Il disegno di legge, a prima firma di Vanessa Ferreri, mira a colmare le carenze nei reparti puntando sul fondamentale principio che i dipendenti delle aziende sanitarie non possono essere adibiti a mansioni diverse da quelle per le quali sono stati assunti
Ausiliari. infermieri e perfino medici imboscati negli uffici amministrativi tornino in corsia. Parte con un disegno di legge, presentato nei giorni scorsi all’Ars, la lotta ad uno dei mali più diffusi della sanità isolana: quello degli imboscati.
Il disegno di legge a prima firma della deputate Vanessa Ferreri, non dovrebbe trovare parecchi ostacoli nel suo cammino verso l’approvazione dal momento che per ben due volte gli emendamenti alla Finanziaria da cui è nato sono stati approvati all’unanimità in commissione Sanità.
“Solo che poi – dice la deputata – si sono arenati prima di sbarcare nel testo della legge, assieme a quella miriade di emendamenti non strettamente connessi con la Finanziaria”
Il ddl si basa su un principio tanto semplice quanto essenziale: i dipendenti delle aziende sanitarie non possono essere adibiti a mansioni diverse da quelle per le quali sono stati assunti, nel rispetto della categoria e del profilo professionale di appartenenza, secondo le previsioni legali e contrattuali vigenti.
“Con questo ddl – commenta la Ferreri – si intende arginare la cronica mancanza di personale nelle aziende sanitarie, da una parte recuperando il maggior numero di medici, infermieri o ausiliari possibili, dall’altra si vuole eliminare la cattiva prassi in base alla quale molti operatori sanitari, assunti nelle aziende con precise e determinate mansioni, grazie a conoscenze, raccomandazioni o rapporti di parentela con qualche personaggio in grado di incidere sulla dirigenza dell’azienda , vengono collocati negli uffici amministrativi, evitando così loro di ‘sporcarsi le mani’ in corsia”.
La proposta di legge non riguarda ovviamente il personale sanitario collocato negli uffici amministrativi perché inidoneo a causa di patologie o problemi fisici certificati. “Per questi – afferma Vanessa Ferreri – si introduce però una visita medico collegiale a cadenza annuale per verificare tale inidoneità”.
1 commento
Purtroppo alla Sicilia ed ai suoi abitanti, avremmo dovuto lasciare libertà di scelta alla autonomia (totale) per evitare i costi di cui la Società Italiana viene “GRAVATA!”