Il deputato Salvatore Siragusa, primo firmatario dell’atto: “La gestione dei rifiuti in Sicilia è fatta solo per interesse di pochi, non certo dei cittadini e dei lavoratori”
Un limbo senza certezze, senza stipendi e senza nessun tipo di aiuto. E’ quello in cui, da otto mesi a questa parte, vivono i 270 dipendenti a tempo indeterminato della ex Alto Belice Ambiente S.p.A. I lavoratori sono stati “sospesi” dalla curatela fallimentare, dopo che la società per la quale prestavano servizio è stata dichiarata fallita e a tutt’oggi non ricevono alcun tipo di retribuzione, senza poter peraltro accedere ad alcun tipo di ammortizzatore sociale.
Eppure per i 270 ex della Alto Belice le cose sembravano essersi messe bene, visto lo scorso primo giugno era stato siglato l’affitto del ramo di azienda della società fallita da parte della società Belice Impianti srl, per garantire la continuità di gestione del ciclo integrato dei rifiuti nei territori dell’ambito territoriale ottimale Palermo 2.
Ma poco dopo ecco la doccia fredda, arrivata sotto forma di lettera inviata dalla Belice Impianti, che recitava: “Stante mancata disponibilità finanziaria nei tempi concordati si comunica che prosecuzione attività lavorativa presumibilmente fissata il 29 giugno 2015 non potrà avere luogo”.
Da allora il silenzio più assoluto, o quasi, silenzio che il M5S cerca di rompere con una interrogazione all’Ars, indirizzata al presidente della Regione e all’assessore all’Energia per sapere se il governo non ritenga opportuno intervenire quantomeno per garantire ai 270 lavoratori l’accesso agli ammortizzatori sociali e se non ritenga opportuno appurare ed approfondire quanto accaduto relativamente all’affitto del ramo di azienda da parte della società Belice Impianti.
“Questa vicenda -afferma il deputato M5S all’Ars Salvatore Siragusa, primo firmatario dell’interrogazione – è l’ennesima dimostrazione che la gestione dei rifiuti in Sicilia non è interesse pubblico, ma di pochi, sicuramente non dei cittadini che si ritrovano a vivere in città sempre più sporche, e neanche dei lavoratori, ormai abbandonati a loro stessi o, peggio, collocati, come i lavoratori dell’Ato Palermo 2, in un limbo dal quale non possono neanche accedere agli ammortizzatori sociali previsti per tutti i lavoratori di aziende in crisi. Il momento in cui questo governo, sempre presente nel fare gli interessi dei più forti, si farà da parte per far spazio a chi intende per prima cosa tutelare i cittadini e le fasce più deboli della società, non sarà mai troppo vicino”.