Il deputato Francesco Cappello: “Quello che non riescono a bloccare in Sicilia, provano a fermarlo a Roma”
Nuovo rischio impugnativa su una legge varata dall’Ars: è quella sui libri consorzi sui cui penderebbe la spada di Damocle dello stop da Roma. Un fatto che il M5S non manda per nulla giù
“Da Statuto speciale a sorvegliato speciale”, così commenta la vicenda il deputato Francesco Cappello. “Quello che non riescono a bloccare in Sicilia, perché costretti a votarlo obtorto collo in parlamento, provano a bloccarlo a Roma. Non condividevano la legge sugli appalti e l’hanno fatta impugnare dallo Stato. Non condividevano che popolazioni come quelle di Gela, Niscemi e Piazza Armerina potessero emanciparsi dai territori di appartenenza ed allora, adesso, minacciano di impugnare la legge sui liberi consorzi da parte dello Stato. I partiti siciliani sudditi di Roma se ne lavano le mani ed invece di accettare la volontà popolare lasciano fare il lavoro sporco allo Stato.
Così alla fine potranno dire ai siciliani che qualcun altro ha deciso per loro.
E che loro ci avevano provato. Senza nemmeno rendersi conto che grazie a loro siamo passati dallo Statuto speciale a sorvegliati speciali”.