In merito alle procedure utilizzate per l’applicazione del comma 1 dell’art.6 della Legge Regionale n.5 del 28 gennaio 2014 il quale stabilisce che i Comuni sono obbligati ad utilizzare almeno il 2% dei trasferimenti della Regione per forme di Democrazia Partecipata, utilizzando strumenti che coinvolgano la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune, i portavoce M5S dei Comuni di Bronte, Mascalucia, Motta Sant’Anastasia, Pedara, San Giovanni la Punta e Tremestieri Etneo esprimono preoccupazione avendo constatato a loro avviso delle procedure anomale di cattiva interpretazione all’azione partecipativa della cittadinanza.
Nel Comune di Bronte, la cifra stanziata è di 19.153,21€. Il Consigliere Valeria Franco ha presentato una richiesta di revoca in autotutela delle Delibere con le quali la Giunta Municipale ha approvato il regolamento, il quale non è mai stato sottoposto al vaglio del Consiglio comunale, così come invece disciplina l’O.R.E.L. e con le quali ha provveduto alla scelta dei progetti ed alla distribuzione delle somme per ogni proposta. La partecipazione cui fa riferimento la norma non si limita alla progettazione ma punta soprattutto al coinvolgimento dei cittadini nella scelta dei progetti ai quali destinare la somma. Riteniamo dunque che il regolamento cosi per come è stato predisposto non risponda ai requisiti di legittimità che il testo normativo richiede.
Nel Comune di Mascalucia, quest’anno alla seconda esperienza , il consigliere Agata Montesanto richiedendo di conoscere gli indirizzi di provenienza IP della votazione online, avvenuta nel proprio Comune tra il 28 e il 29 dicembre per scegliere come utilizzare la somma di 30 mila euro, ha constatato che da una sola rete di connessione provenivano fino a 54 voti. :”La preoccupazione è che i voti siano stati convogliati attraverso un meccanismo che più che partecipato e libero sembra essere organizzato o peggio ancora obbligato”. Ragione per cui è stato presentato un Esposto alla Procura.
Nel Comune di Motta Sant’Anastasia la cifra di circa 11 mila euro non è stata stanziata nel preventivo 2015, la Portavoce al Consiglio Comunale Daniela Greco comunica che ad oggi nulla si conosce in merito al Regolamento per la partecipazione dei cittadini. Il timore di perdere lo stanziamento è quasi una certezza.
Nel Comune di Pedara la Giunta approvava le “linee guida per la programmazione del bilancio partecipato” e il Sindaco invitava i cittadini a presentare proposte e suggerimenti in pochissimi giorni e in assenza di adeguata comunicazione. Venivano quindi presentati sei progetti da sol due associazioni territoriali. Inoltre la scelta dei due progetti finanziati non è avvenuta attraverso la cittadinanza ma mediante una commissione tecnica composta dallo stesso Sindaco e dagli Assessori. La somma di 12.800 euro è stata divisa in parti uguali ai due progetti approvati. Il Consigliere Nuccio Tropi denuncia la situazione accaduta in quanto “il Bilancio partecipato non è il solito modo per scegliere ciò che conviene!”.
Nel Comune di San Giovanni la Punta il consigliere Giusy Rannone ha protocollato un’Interrogazione per chiedere quali azioni di partecipazione sono state adottate, perchè ad oggi risulta come unica procedura adottata dall’amministrazione, un sondaggio sul sito del comune a cui “tutti”, lasciando perplessità sull’oggettività del mezzo, potevano partecipare scegliendo su 5 punti decisi non si sa da chi, né su che importo e lasciando di fatto esclusi la maggior parte dei cittadini puntesi. Infatti solo 250 cittadini, a dire dell’Amministrazione, hanno risposto su circa 23.000 abitanti.
A Tremestieri Etneo, dopo un acceso dibattito politico a seguito delle istanze e dell’emendamento del Consigliere cinque Stelle Domenico Di Guardo, il Sindaco, con una direttiva del 27 novembre 2015, ha introdotto per la prima volta gli adempimenti in materia di democrazia partecipata chiamando i cittadini ad esprimersi, per mezzo e-mail, su tre linee di intervento scelte dalla Giunta. Il tempo utile per potere partecipare alla consultazione è stato limitato ad una sola settimana dalla direttiva. Si rileva che le linee d’intervento sono state selezionate dal Sindaco e non dai cittadini; sono state “calate dall’alto” lasciando ai Tremestieresi la sola scelta di una delle tre opzioni mediante una consultazione e una pubblicità della stessa, inadeguata nei tempi e nelle modalità.
Il Portavoce ritiene che, per gli anni a venire, non sarà più possibile accettare simili prassi per il bilancio partecipato; preannuncia che presto il meetup locale elaborerà una bozza di regolamento capace, se attuato, di innescare i giusti meccanismi per azioni partecipate in fase di progettazione e consultazione, e auspica che l’amministrazione voglia aumentare, di anno in anno, il minimo del 2% dei trasferimenti regionali previsti per legge.
Nel Comune di Aci Castello per la prima volta quest’anno si spenderanno 26000 € attraverso la procedura del bilancio partecipato. L’amministrazione Drago ha avviato le procedure di impegno di spesa per evitare le sanzioni previste dalla Legge regionale mentre lo scorso anno ha privato la cittadinanza di tale beneficio. Il Portavoce Antonio Maria Bonaccorso afferma: <<Anche in questo caso per colpa degli enormi ritardi nella presentazione dei bilanci preventivi ci troviamo costretti a non poter discutere preventivamente in consiglio comunale tali manovre di bilancio, e ci ritroviamo un Consiglio Comunale esautorato di uno dei compiti più importanti che dovrebbe svolgere>>.
Dall’ARS il Portavoce Giorgio Ciaccio Capogruppo e fautore dell’emendamento che ha introdotto l’obbligo nei Comuni, prende atto che come al solito le Amministrazioni interpretano a proprio piacimento la legge. Bisogna smettere di trovare il modo migliore per arginare la legge e soddisfare il proprio “elettorato”. Questi esempi denotano che la strada per una rivoluzione culturale, che porti la cittadinanza a decidere in maniera libera su come utilizzare le proprie risorse, è ancora molto lunga e tortuosa. Noi siamo sulla retta via e la gente prenderà coscienza di ciò appena saremo al governo di questa Regione.
Valeria Franco, Agata Montesanto, Daniela Greco, Nuccio Tropi, Domenico di Guardo, Antonino Maria Bonaccorso