Martedì prossimo la parlamentare all’Ars Ferreri, insieme agli altri deputati iblei e ad una delegazione di Scicli, incontrerà il presidente della Regione Crocetta. Ferreri: “Se pensano di approfittare dell’assenza di un governo politico della città per farla diventare capitale del trattamento e recupero rifiuti, sbagliano di grosso”
Poche luci e moltissime ombre sul mega-impianto per il trattamento di rifiuti, anche pericolosi e tossici, che nascerà a Scicli in Contrada Cuturi.
L’impianto, che ha una capacità annua di 200.000 tonnellate, ha ricevuto con D.D.S. n. 218 del 3 marzo 2016 l’Autorizzazione integrata ambientale che ha autorizzato, di fatto, il “progetto per l’ampliamento dell’attività di gestione dei rifiuti della piattaforma di trattamento e recupero di rifiuti pericolosi e non”.
“Prima di prendere qualsiasi posizione in merito, – ha dichiarato la portavoce iblea all’ARS del M5S Vanessa Ferreri – è nostra buona abitudine studiare le carte. Abbiamo fatto delle richieste di accesso agli atti, ed effettivamente alcune cose ci fanno nascere forti perplessità”.
In primo luogo colpisce la dimensione spropositata dell’impianto, che avrà una capacità giornaliera di 800 tonnellate, una capacità massima annua di trattamento rifiuti non pericolosi di 85 mila tonnellate e pericolosi di 115 mila tonnellate. “Perché costruire un impianto del genere quando non c’è la disponibilità nella zona o nei dintorni di simili quantità di rifiuti? Da dove verranno questi flussi? Non abbiamo avuto ancora alcun riscontro”.
Ma vi è di più. Dall’esame dell’AIA, risulta che molti enti, tra cui l’Arpa, avrebbero dato parere favorevole seppur con prescrizione. “In verità – osserva Giampiero Trizzino, portavoce del M5S, componente ed ex presidente della commissione all’ARS Ambiente e territorio – dai documenti dell’Arpa risulta che sono state sollevate numerose problematiche nel corso dell’iter istruttorio, nonché evidenziate serie criticità correlate ad alcuni punti del progetto, che fanno pensare a tutto tranne che ad un parere favorevole”. “E poi – continua Trizzino – è da folli autorizzare un mega impianto del genere senza il nuovo Piano rifiuti regionale, essendo, quello attuale risalente al 2012, già scaduto prima ancora che venisse approvato”.
“Poco chiara anche la repentina accelerazione del progetto all’indomani della nomina della commissione straordinaria che regge Scicli dallo scioglimento degli organi politici per infiltrazione mafiosa. Da sempre, – osserva Vanessa Ferreri – le amministrazioni comunali chi si sono susseguite a Scicli si sono opposte con decisione a questo progetto. I Commissari invece, non tenendo in nessuna considerazione la forte avversione dei cittadini all’impianto, anzi, non informandoli neppure che l’iter era giunto in dirittura d’arrivo, concedono parere favorevole. E’ bene ricordare che nella zona dove dovrebbe sorgere questa nuova piattaforma, esistono già due discariche da bonificare, S. Biagio e Pietrapalio, senza considerare lo scellerato progetto di Truncafila”.
Martedì prossimo Vanessa Ferreri, insieme agli altri deputati iblei e ad una delegazione di Scicli, incontrerà il presidente della Regione Crocetta e sottoporrà le perplessità espresse a chi di competenza. “Se i nostri dubbi non saranno chiariti e se non saltano fuori tutte le autorizzazioni, le provenienze dei flussi di rifiuti e i pareri degli enti preposti, ma quelli veri e non presunti, ci opporremo alla nascita di quest’impianto. Scicli è un gioiello del Barocco e un patrimonio dell’Unesco, se pensano di approfittare dell’assenza di un governo politico della città per farla diventare capitale del trattamento e recupero rifiuti, sbagliano di grosso”.