Il deputato regionale Giancarlo Cancelleri: “Troppi i lati oscuri della vicenda, non possono essere le aziende a pagare per l’incompetenza e gli errori altrui”
“Situazione tutt’altro che chiara, Cantone mandi i suoi ispettori in Sicilia”.
I deputati regionali M5S chiedono l’intervento dell’Autorità nazionale Anticorruzione per sbrogliare l’ingarbugliatissima matassa dell’Expo, che rischia di lasciare profondissime ed evidenti cicatrici sulla pelle delle imprese che hanno partecipato alla rassegna internazionale di Milano.
Per questo hanno inviato al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione una dettagliata relazione in cui sono riassunti i passaggi delle vicenda che ha portato al blocco dei pagamenti alle imprese che hanno prestato la loro opera per il cluster BioMediterraneo
“Qui – afferma Il deputato Giancarlo Cancelleri – ci sono due pezzi della stessa amministrazione schierati su fronti diametralmente opposti: da un lato si dispongono gli atti per i pagamenti alle imprese, dall’altro, questi vengono bloccati. Di certo c’è che le imprese, che sono in mezzo a questa disputa, non possono pagare l’incompetenza e l’approssimazione altrui. Non vorremmo che finisse come nel Bergamasco, dove una impresa ha chiuso i battenti perché le fatture dell’Expo non sono state onorate”.
“L’expo- afferma Cancelleri – è una manifestazione nata male e finita peggio. Lo diciamo sin dalla vigilia: sono stati dilapidati soldi pubblici, non solo per non ottenere nulla, ma per diffondere nel mondo una immagine pessima dell’isola. Le foto di Cartabellotta con la scopa in mano che cerca di rendere presentabili i locali del cluster sono il fotogramma-simbolo del fallimento”