I deputati Cinquestelle all’Ars chiedono chiarimenti in ordine allo stato dei lavori di ristrutturazione del fabbricato. Nel 2014 l’allora assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, annunciava di aver ottenuto dal Ministero per l’ex CISS di Pergusa un finanziamento per circa 3,4 milioni di euro ma, ad oggi, nulla è stato concesso dall’assessorato competente.Il gruppo parlamentare M5S interroga il presidente della Regione e l’assessore alla Salute per “chiarimenti in ordine allo stato dei lavori di ristrutturazione del fabbricato ex CISS, oggi Centro riabilitazione interprovinciale multidisciplinare (C.R.I.M.)”.
“Si tratta dell’ennesimo caso – afferma il primo firmatario dell’atto ispettivo, il parlamentare Giorgio Ciaccio – di opera finanziata da fondi pubblici rimasta incompiuta. Una struttura che per il territorio ennese costituirebbe un’importante risorsa”.
Il recupero della struttura di 7200 mq, distribuita su tre piani e in grado di accogliere 150 persone, avrebbe dovuto ospitare, un centro dotato di due reparti di medicina fisica e di riabilitazione e riabilitazione cardiopolmonare, oltre a varie camere di degenza, aule per la formazione e una serie di spogliatoi e ambienti di servizio per il personale medico.
Il finanziamento iniziale non ha consentito di ultimare i lavori di ristrutturazione iniziati nel 2006, e nel 2012 l’Azienda ha dovuto elaborare un ulteriore progetto di completamento degli spazi esterni afferente ad un finanziamento, ex art.20 legge 67 del 1988, per un importo complessivo di un milione e 400 mila euro; e un ulteriore specifico finanziamento è stato richiesto per l’acquisizione di tecnologie ed attrezzature per due milioni di euro.
Nel 2014 l’allora assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, annunciava di aver ottenuto dal Ministero per l’ex CISS di Pergusa un finanziamento per circa 3,4 milioni di euro ma, ad oggi, nulla è stato concesso dall’assessorato competente.
“I dubbi sulle modalità di attivazione della struttura – continua Ciaccio – non riguardano, tuttavia, solo i lavori pubblici, ma anche la natura dell’assegnazione dei posti letto per il centro interprovinciale per la riabilitazione poiché non appare chiaro, dai decreti assessoriali emanati al riguardo, se trattasi di posti letto ordinari di ricovero ospedaliero o di posti letto residenziale/territoriale”.
“Anche in questo caso, tuttavia, – conclude il deputato Cinquestelle – la risposta a tali quesiti risulta prioritaria per l’Asp di Enna, sia ai fini dell’attivazione della struttura e della definizione delle possibili procedure amministrative e finanziarie per l’attivazione del centro, che per la formulazione delle proposte di determinazione della dotazione organica aziendale, poiché diversi sono i parametri di personale per l’assistenza riabilitativa ospedaliera rispetto a quella residenziale/territoriale”.