Secondo la riorganizzazione dell’apparato amministrativo avvenuta pochi giorni fa in Sicilia, con il Decreto presidenziale 14 giugno 2016, n. 12, due comuni del catanese, Castiglione di Sicilia e Linguaglossa, fanno adesso capo agli Uffici Intercomunali Agricoltura del comprensorio di Francavilla di Sicilia, e quindi all’Ispettorato dell’agricoltura di Messina. La grottesca situazione si aggiunge a quella già insostenibile di Scordia, Vizzini, Militello Val di Catania precedentemente accorpate a quello di Francofonte che fa capo all’Ispettorato dell’agricoltura di Siracusa.
“Gli agricoltori che operano nei comuni “sfortunati” – denuncia la deputata del Movimento 5 Stelle Angela Foti – si troveranno a dover fare spola tra più città per semplici adempimenti burocratici”. La portavoce del M5S adesso interroga la Regione e chiede un cambio di rotta urgente, “i comuni del Catanese – afferma Foti – vengano riportati quanto prima in un comprensorio facente capo all’Ispettorato dell’agricoltura di Catania”. “Notevoli sarebbero i disagi agli operatori del settore agricolo, – interviene anche il deputato Francesco Cappello – atteso che il disbrigo delle pratiche burocratiche dovrà avvenire, di volta in volta e a seconda dei casi, in capoluoghi diversi”. Concludono: “abbiamo chiesto di convocare un’audizione urgente per risolvere definitivamente la questione”.