Spesi 18 milioni di euro in Sicilia solo per l’abbattimento delle palme colpite dal punteruolo rosso. L’ingresso incontrollato di patogeni e parassiti dall’estero distrugge l’economia e l’ecosistema dell’Isola.
Tra i relatori numerosi docenti universitari, esperti del settore, rappresentanti delle associazioni agricole, ecc. Nel comitato scientifico e organizzativo la deputata del M5S Valentina Palmeri, prima firmataria del ddl che intende istituire l’organismo regionale.
“Un nuovo strumento per la salvaguardia della biodiversità e degli habitat siciliani”, è questo il titolo del congresso che si è tenuto questa mattina nella Sala Piersanti Mattarella di Palazzo dei Normanni, fortemente voluto dalla deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Palmeri, prima firmataria del ddl che intende istituire un Osservatorio permanente regionale al fine di tutelare le ricchezze agricole e naturalistiche siciliane dalle specie aliene invasive attraverso l’applicazione del principio di Precauzione. Il testo è stato presentato circa un anno fa, la deputata adesso chiede venga incardinato in commissione Ambiente con urgenza. “Presenteremo i tre articoli che compongono il testo – afferma Palmeri – anche come emendamenti al ddl sui parchi e riserve, così da provare ad accelerare i tempi”.
“Ci sono più di 1.800 specie – aggiunge la deputata – che potrebbero seriamente mettere in pericolo la biodiversità in Europa e quindi in Sicilia, che è uno degli hot-spot della biodiversità in Europa. Solo per l’abbattimento delle palme colpite dal punteruolo rosso sono già stati pesi oltre 18 milioni di euro in Sicilia. E’ assoluta, quindi, – continua Palmeri – l’esigenza di proteggere la nostra biodiversità, proprio con strumenti che impediscano l’ingresso delle specie aliene dannose nel nostro territorio piuttosto che soltanto attraverso gli interventi tradizionali di lotta chimica o biologica, rivelatisi, peraltro, intempestivi, spesso non risolutivi e molto costosi ”.
Proprio la portavoce Cinquestelle Palmeri spiega il focus del disegno di legge presentato all’Ars circa un anno fa ma ancora fermo a palo. “È proprio dalla diversità biologica che dipende la capacità dei sistemi naturali di fornire quei servizi che sorreggono anche la vita del genere umano. L’uomo deve la propria sopravvivenza e il proprio benessere ai “servizi” che naturalmente vengono forniti dagli ecosistemi. Inoltre sono enormi i costi derivanti dall’introduzione all’interno della nostra regione di organismi parassiti e/o patogeni alieni; difficilissimo quantificare l’impatto economico di questo problema, ma dalle stime fornite appare un quadro inquietante. Nel 2008, ad esempio, il costo sostenuto per il controllo delle specie aliene invasive e per rimediare ai danni da queste causati in tutta l’UE, ha raggiunto un valore stimato compreso tra i 9,6 e i 12,7 miliardi di euro. Ma si tratta senza dubbio di un valore sottostimato considerando che molti Paesi hanno appena iniziato a calcolarne i costi e che spesso non si riescono a conteggiare le spese sostenute dai privati cittadini ed i danni indiretti.
All’incontro di questa mattina hanno partecipato anche il parlamentare Cinquestelle, ex presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino; la prof.ssa Manachini (docente di Entomologia applicata), il dottore agronomo Vito Sinatra (ex responsabile del Servizio fitosanitario della Regione), e il professor Aurelio Angelini (docente di sociologia dell’Ambiente e del territorio e direttore della Fondazione patrimonio Unesco Sicilia). E poi ancora, il prof. Gaetano Magnano (docente di patologia vegetale all’Università Mediterranea di Reggio Calabria; la dott.ssa Rosa Giovanna Castagna (presidente Confederazione Italiana Agricoltori (C.I.A.) Sicilia; per la Coldiretti Sicilia il dott. Giuseppe Marsolo; e infine Germano Boccadutri, presidente della Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e forestali della Sicilia. A seguire, ha avuto luogo anche una tavola rotonda il cui scopo era quello di mettere a confronto le idee sull’argomento e stimolare un dibattito tra tutti coloro che a vari livelli, nazionale, regionale, locale, operano in questo settore o potrebbero essere interessati dalla potenziale introduzione di specie aliene invasive. Alla tavola hanno partecipato anche Giovanni Galasso (Dipartimento di Giurisprudenza Università di Palermo), Antonio Mazzola (Dipartimento Scienze della Terra e del Mare); oltre che rappresentanti dell’Istituto Zooprofilattico di Palermo. Erano presenti anche funzionari dei servizi fitosanitari regionali e tecnici di riferimento, oltre che operatori del settore agricolo e giuristi esperti sul principio di precauzione. E quindi, società e aziende attive nel mondo agricolo e associazioni ambientali che sostengono l’iniziativa.
Ci saranno ulteriori incontri e tavoli tecnici attraverso i quali gli interessati potranno dare il proprio contributo mettendosi in contatto con la deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Palmeri.