I deputati Cinquestelle all’Ars e al Parlamento Europeo: “Le politiche in tema di rifiuti del Presidente Crocetta dovrebbero esse stesse interessare le Procure. Licenziò pure Marino”.
“Le politiche in tema di rifiuti del presidente Crocetta, sono a dir poco patetiche e dovrebbero esse stesse, divenire atto di interesse da parte delle Procure. Facciamo un po di ordine: Quando l’assessore Marino diede alle procure le relazioni sulle procedure autorizzative nelle discariche siciliane, l’unico feedback che ebbe dal presidente Crocetta fu quello di essere malamente defenestrato”. A dichiararlo sono i portavoce del Movimento 5 Stelle dal gruppo Ars e dal parlamento Europeo in merito all’operazione Piramide che svela l’intreccio tra mafia, rifiuti e funzionari regionali. “Nessuna delle persone che facevano parte dell’unità operativa di Gianfranco Cannova – sottolineano Angela Foti – e gli atti da essi approvati, sono stati messi sotto la lente di ingrandimento, il governo non ha colto l’opportunità per avviare i giusti approfondimenti limitandosi a delle rotazioni. fumo negli occhi. Altri funzionari meritevoli invece, sono stati puniti: Tra questi Ino Genchi che avendo dato il diniego alle autorizzazioni per gli inceneritori, fu oggetto di mobbing da parte del Governo Lombardo che da quello di Crocetta che, nonostante sia a conoscenza degli abusi perpetrati, ad oggi non ha mai riconosciuto il valore dell’eroico funzionario e predisposto il ritiro della delibera che ne sanciva una valutazione negativa delle sue competenze. A proposito dell’influenza della mafia nella gestione dei rifiuti, il presidente Crocetta anziché cadere dal pero, farebbe bene a leggere le relazioni delle commissioni sulle ecomafie che contengono informazioni illuminanti per comprendere meglio l’intreccio nato intorno all’affaire rifiuti in Sicilia.
“Crocetta dopo l’ennesima operazione che svergogna i suoi dirigenti – spiega Giampiero Trizzino – anziché fingere di strapparsi le vesti e annunciare licenziamenti, dovrebbe prendere provvedimenti contro sè stesso. Le avvisaglie che qualcosa non andava c’erano tutte. Nel 2013 infatti, l’assessorato regionale al territorio e dell’ambiente, nella persona dell’architetto Gianfranco Cannova, decretava un vergognoso giudizio positivo di compatibilità ambientale per una discarica di rifiuti speciali non pericolosi in in contrada Armicci ad appena 750 metri dal lago di Lentini e a pochi metri da terreni agrumicoli. Cannova venne arrestato poco dopo a luglio 2014 con l’accusa di avere intascato tangenti a fronte di favori resi a diversi imprenditori del settore delle discariche in Sicilia. Dove era Crocetta quando gli inquirenti svelavano tale sistema?”.
“Auspichiamo in tempi brevi – spiega Stefano Zito – che l’assessore regionale Croce, sia convocato a riferire in Commissione Antimafia ed in commissione All’ambiente per riferire sui fatti accaduti. inoltre ho chiesto al presidente della commissione ambiente, di verificare quali altri altre autorizzazioni firmate dai funzionari regionali, sono state rilasciate per verificarle di nuovo per capire quali altre discariche sarebbero state autorizzate da questi soggetti”.
A far scattare i controlli della Commissione Europea è stato invece l’eurodeputato Ignazio Corrao che con due interrogazioni all’esecutivo di Bruxelles, aveva messo nero su bianco le perplessità di cittadini ed ambientalisti sul traffico di rifiuti pericolosi dall’ilva di Taranto alla CISMA. La risposta della Commissione Europea era che nell’ambito del procedimento d’infrazione in corso, avrebbe chiesto alle autorità italiane di fornire ulteriori chiarimenti per garantire che le spedizioni dei rifiuti dell’ILVA fossero effettuate nel rispetto della pertinente normativa dell’UE”.