I deputati Cinquestelle: “Pronti a chiedere la revoca in autotutela delle autorizzazioni agli impianti firmate dai soggetti coinvolti nell’inchiesta”.
“L’intreccio criminalità e rifiuti si ripresenta puntuale anche sotto il governo Crocetta. L’operazione Piramidi, di queste ore, non svela nulla di diverso rispetto a quanto aveva provato a fare l’ex assessore Niccolò Marino, messo gentilmente alla porta dallo stesso Crocetta durante uno degli innumerevoli rimpasti a cui ci ha tristemente abituati”. A dichiararlo sono i deputati M5S all’Ars in merito ai nuovi dettagli all’operazione Piramidi che rivela l’intreccio mafia, politica e rifiuti tra i quali anche il polverino dell’Ilva di Taranto che giungeva nei porti di siciliani per essere stoccato in discariche del triangolo della morte Augusta, Priolo e Melilli.
“È di tutta evidenza – spiegano i deputati – che la criminalità è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi perché il governo Crocetta non ha mai puntato il faro su un’attenta programmazione dei rifiuti, sostituendola anzi con un caos organizzato. A tal proposito, stigmatizziamo le dichiarazioni dell’assessore Contrafatto che punta il dito contro il Parlamento siciliano, dato che gli strumenti per una programmazione virtuosa sarebbero già in mano della Regione, se solo volessero applicarli politicamente. Grazie a questa situazione, anche questa volta è riuscita ad annidarsi la criminalità e la corruzione dei dirigenti regionali. Lo abbiamo denunciato migliaia di volte in tutte le sedi, abbiamo depositato esposti sia alla Corte dei conti che alla Procura della Repubblica ed oggi, laddove ce ne fossero i presupposti, siamo pronti a chiedere la revoca di tutte le autorizzazioni agli impianti che furono emesse dai soggetti coinvolti in questo ennesimo procedimento penale” concludono i deputati Cinquestelle.
“Sulla questione polverino Ilva taranto in Sicilia – dichiara l’eurodeputato Ignazio Corrao – abbiamo scomodato nientemeno che la Commissione Europea, peccato che ad essere scomodate dovevano essere le procure dato che grazie ad alcuni politici siciliani, imprenditori corrotti e corruttori, incontravano il Ministro dell’Ambiente per concordare lo stoccaggio in Sicilia di oltre 350 mila tonnellate di polverino tossico”. Da Strasburgo l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao interviene sui nuovi risvolti dell’inchiesta “Piramidi”. “Gli ingredienti ci sono tutti, politica, appalti, rifiuti, mafia e camorra – sottolinea Corrao. Mentre i cittadini protestano e le famiglie piangono i morti vittime di inquinamento ambientale nel triangolo della morte di Augusta, Priolo e Melilli, questi balordi fanno affari. Ovviamente da un punto di vista territoriale la responsabilità è pienamente del presidente della Regione Rosario Crocetta, dato che uno dei suoi dirigenti era già stato arrestato. Parliamoci chiaramente, se un rappresentante delle istituzioni vuol voltare pagina nella gestione del sistema dei rifiuti, può farlo, altrimenti si rimane ai soli annunci, così come ha fatto Crocetta in Sicilia. Esistono vergognose responsabilità sulla relazione tra appalti, politica ed interessi privati da collezionare grazie alla cosa pubblica. In queste ore intanto sto predisponendo la terza interrogazione alla Commissione Europea, mentre i miei colleghi all’Ars stanno tentando la strada della richiesta di revoca in autotutela di tutte le autorizzazioni rilasciate da Cannova e Verace”.