Candidata nel Collegio di CataniaNata a Catania il 17 Maggio 1990 |
La Politica mi ha sempre appassionato. Quella con la “P” maiuscola, che nel senso più ampio del termine intendo come il “lavorare per il bene comune”.
Per questo mi sono sempre messa in gioco e ho scoperto con gli anni un’indole sociale. Ho cominciato a scuola dove non c’era manifestazione che perdessi, non per “calia”, ma per pura convinzione o, a volte, per semplice curiosità.
Alle superiori ho scoperto il potere delle parole e delle idee, diventando, all’ultimo anno, rappresentante d’istituto. L’organizzazione di assemblee e dibattiti su argomenti sempre nuovi mi appassionava, e il riuscire a far parlare i miei compagni in merito a questioni “politiche” mi rendeva fiera e soddisfatta. La passione per l’ambiente mi ha portato ad iscrivermi al corso di laurea in Scienze Ambientali della facoltà di Scienze MM. FF. NN. di Catania.
Non c’è voluto molto per capire che il mondo universitario è una giungla (e non c’entra certo il mio ambito di studio). Le inefficenze, le lacune, i disservizi sono all’ordine del giorno.
Ho inevitabilmente cominciato a confrontare il mio percorso con quello dei miei coetanei in altre regioni Italiane, o in altri paesi Europei. Inutile dire che l’inefficenza è inversamente proporzionale alla distanza. Ho cominciato a vedere partire gran parte dei miei amici, parenti, colleghi e possibilmente mi vedrò anch’io costretta a prendere questa decisione.
Ma c’è una differenza sostanziale tra il partire per “andare” e il partire per “tornare”, ed è triste vedere come la prima sia irrimediabilmente la più diffusa mentre io auspicherò sempre la seconda.
Non essendo solita alla critica fine a se stessa ho colto lo stato d’animo di questo particolare momento della mia vita e ho scelto di usarlo per qualcosa di buono. Il mio percorso da attivista nel MoVimento 5 stelle è cominciato nel 2010, quando partecipai all’evento “woodstock 5 stelle” a Cesena il 25 e il 26 settembre. In quell’occasione capì che il MoVimento era davvero diverso. Concetti come l’acqua pubblica, rifiuti zero, non erano solo slogan ma vere e proprie realtà, e da allora ho partecipato a quasi tutte le iniziative del gruppo di Catania.
Sono convinta che il MoVimento rappresenti la svolta che tutti noi cerchiamo, una possibilità di riscatto per un popolo che pensa ancora che “il problema della Sicilia sono i Siciliani”.
Abbiamo l’occasione di riprenderci il nostro futuro e questa eventualità è tanto piena di speranza quanto incerta. Ma se c’è una cosa che mi ha insegnato il MoVimento, è che è finito il tempo di delegare ed è arrivato il momento di partecipare alla cosa pubblica.
E allora eccomi qui.
Non ho né competenze specifiche (la suddetta triennale è servita a ben poco), né esperienze particolari(fuorchè una più che decennale nel campo della musica classica e non che, ahimè,a poco serve in uno stato dove le priorità sono ben più banali). Ho solo tanta rabbia in corpo per una terra dalle potenzialità enormi, che stenta ancora a camminare sulle proprie gambe.
È l’amore viscerale per la Sicilia e il più totale rifiuto di abbandonarla a spingermi a lottare ancora e a credere che, forse, uniti si può vincere. Voglio un’isola in cui potermi riconoscere, voglio un popolo che comprenda il valore di ciò che ha intorno e la fortuna di potere ammirare ogni giorno le nostre meraviglie.
Voglio un’alternativa.
Dobbiamo invertire la rotta individualistica di questa nostra terra e far capire che non può esistere un futuro se non ci si sente parte di una collettività. Se non si capisce che gli “altri” siamo noi. Il problema della Sicilia non sono i Siciliani… è il disinteresse.