Scatta interpellanza all’Ars a firma della deputata Gianina Ciancio. “Costi spropositati per le residenze per gli studenti. Musumeci e Lagalla rivedano il sistema delle residenze universitarie”.
“L’Ersu di Catania ovvero l’Ente regionale per il diritto allo studio arriva a spendere più di 8000 mila euro l’anno di affitti per un singolo posto letto, che corrispondono a circa 670 euro mensili per ciascuno studente. Una cifra assolutamente fuori mercato che corrisponde tre volte a quanto spende mediamente uno studente per una camera in appartamento residenziale. Musumeci e Lagalla rivedano sistema delle residenze universitarie”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle all’Ars Gianina Ciancio che con una interpellanza, richiede la verifica di congruità delle spese sostenute dall’Ersu Catania per i canoni di locazione delle residenze universitarie. “L’Ersu catanese – spiega Ciancio – vanta 754 posti letto, dislocati in diverse strutture sia pubbliche che private. I costi annuali di un posto letto variano molto a seconda che la struttura sia di proprietà dell’ente o in affitto, con costi talvolta spropositati. Si passa dai 8.312 mila euro annui a posto letto per per la Residenza Musco che offre 32 posti, agli 8.070 della Residenza Ortigia che offre 25 posti letto, passando anche per i 5.547 annui a posto letto per la Residenza Ardizzone Gioeni, un’Ipab il cui commissario è, peraltro, dipendente della stessa Ersu di Catania. Ebbene – spiega la deputata – vista la cronica mancanza di fondi per gli studenti, a parità di spesa sarebbe meglio elargire direttamente un contributo in denaro che permetterebbe loro di scegliere e pagare autonomamente il proprio alloggio. Così facendo il sistema Ersu, riuscirebbe a coprire molti più studenti e sostenere economicamente gran parte dei fuori sede. A tal proposito, chiedo al governo di avviare le opportune interlocuzioni con il commissario straordinario dell’Ersu. A nostro avviso, infatti, sarebbe auspicabile revocare i contratti di locazione o non rinnovarli qualora siano in scadenza. Musumeci e Lagalla – conclude Ciancio – utilizzino le somme risultanti da eventuali dismissioni per incrementare i contributi in denaro agli studenti lasciandoli liberi di scegliere l’alloggio più congeniale alle loro esigenze”.
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