“L’unico denominatore comune sull’indagine delle ultime ore e quella che ha portato agli avvisi di garanzia dei giorni scorsi è l’imbarazzante silenzio di Musumeci, anche se comprendiamo le sue enormi difficoltà: i voti di chi è ora indagato o, peggio, arrestato hanno contribuito a portarlo alla guida della Regione, sarebbe pertanto enormemente complicato per lui prenderne le distanze”.
Lo afferma il capogruppo del Movimento 5 stelle all’Ars, Francesco Cappello, a commento delle ultime notizie che in queste ore stanno riempiendo le pagine di cronaca nera dei media.
“Ormai – dice Cappello – è estremamente difficoltoso tenere aggiornata la contabilità dei provvedimenti della magistratura che hanno colpito politici alla corte del presidente. Non abbiamo fatto a tempo a chiedere, in assoluta solitudine, le dimissioni di Savona, la cui presenza alla guida della commissione Bilancio ci sembra estremamente inopportuna ed incompatibile con le pesantissime accuse che lo riguardano, che ci ritroviamo a far i conti con gli arresti dell’ex deputato Lo Sciuto, oltre che di Cascio, e dell’avviso di garanzia per Lagalla. Senza contare le indagini in corso per altri assessori di Musumeci. Di Savona aspettiamo ancora un passo indietro, è inammissibile che durante l’esame del collegato guidi i lavori della Commissione Bilancio, mentre sulla sua testa pende un’indagine per truffa. Ma tutti fanno finta di non vedere e sentire, Pd e Fava compresi”.
“Purtroppo – affermano i deputati 5 stelle della provincia di Trapani, Sergio Tancredi e Valentina Palmeri – oggi è l’ennesima giornata in cui i riflettori sono puntati sulla provincia di Trapani per fatti gravi, legati alla politica ed alle mafie. Va dato un plauso alle forze dell’ordine che stanno smantellando i sistemi di controllo illeciti sul territorio, con un lavoro certosino e puntuale. Spero che si arrivi ad una nuova consapevolezza da parte dei cittadini , perché è chiaro che adesso è il momento per rialzare la testa e liberarsi dal giogo delle mafie e della corruzione, che da sempre controllano e opprimono la provincia di Trapani”.