“La condanna di Montante, il primo step di un percorso che merita ulteriori approfondimenti”. E’ questo il parere dei deputati M5S all’Ars, componenti della commissione Antimafia, Antonio De Luca e Roberta Schillaci.
“La condanna in primo grado è certa – afferma De Luca – il sistema Montante esisteva, ricattava e otteneva ciò che desiderava, ma è altrettanto certo che quel sistema sia terminato con questa condanna o forse c’è tanto altro da scoprire e altri uomini da condannare insieme a Montante che da dentro e da fuori la politica muovevano i fili di questo articolato sistema? La giustizia faccia il suo corso, ma la politica si interroghi perché i tanti pesciolini che erano dentro la rete di Montante sono tutti liberi e non credo che abbiano cambiato interessi o modo di agire. Inoltre è doveroso chiedersi, vista la grandezza degli interessi in gioco, tra cui la gestione dell’aeroporto di Catania e la scalata dell’Agenzia dei beni confiscati alla mafia, se è mai possibile che tale sistema fosse manovrato da pochi uomini o servivano anche altre alte posizioni politiche romane?”.
“Sono convinto – conclude De Luca – che questa importantissima inchiesta ci riserverà, presto o tardi, ancora numerose interessanti e sconcertanti sorprese. Nel fare i complimenti alla magistratura tutta, registro con grande dispiacere l’incapacità dell’amministrazione regionale attuale di dotarsi di adeguati sistemi di protezione dai meccanismi di corruzione che tuttora investono i settori della pubblica amministrazione”
“La Sicilia – afferma Roberta Schillaci – merita di essere liberata da questa morsa della corruzione che ha permeato vari strati della società siciliana, ma credo che la condanna di Montante non debba essere considerata una chiusura, ma, piuttosto, la vicenda merita riflessioni e ulteriori approfondimenti che vanno oltre i confini della nostra isola”.
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