Ridenominazione a favore di un ex operaio comunale morto da due anni, mentre la legge prevede un minimo di dieci anni e l’autorizzazione prefettizia. La persona in questione è imparentata con Orazio Pino, ucciso in un agguato un mese fa. Interrogazione all’Ars e al ministro dell’Interno.
“Un atto amministrativo inopportuno dal punto di vista morale e irregolare sul piano procedurale”: così la deputata regionale Jose Marano e il deputato nazionale Luciano Cantone, del Movimento 5 Stelle, definiscono la ridenominazione di una strada pubblica del comune di Misterbianco, che da “via Currolo” è diventata “via Antonino Pinieri”, un operaio comunale deceduto nel 2016.
Sul caso, Marano ha presentato un’interrogazione all’Ars per chiedere chiarimenti e Cantone ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno. Il cambio di intestazione sarebbe avvenuto, sostengono i due portavoce, “in violazione della legge, in quanto nessuna denominazione o variazione può essere attribuita a strade o piazze pubbliche senza l’autorizzazione del prefetto ed a persone che non siano decedute da almeno dieci anni. Il limite dei dieci anni può essere superato per i caduti in guerra o per la causa nazionale o se la persona abbia un curriculum personale di particolare prestigio”.
“Il signor Antonino Pinieri – spiegano Marano e Cantone – non ha un curriculum eccezionale, si sarebbe solo contraddistinto per avere espletato le mansioni di operaio del Comune in modo esemplare, per non essersi risparmiato e perché durante la sua pensione ha continuato generosamente a lavorare per il suo Comune come volontario, percependo solo un esiguo rimborso spese, come ha raccontato lo stesso sindaco nei comizi e nella sua pagina Facebook. Ma c’è di più: l’atto è inopportuno anche da un punto di vista morale di gestione della cosa pubblica, perché il defunto Pinieri risulta essere imparentato con il boss mafioso Orazio Pino, assassinato in un agguato a Chiavari lo scorso 23 aprile”, concludono i deputati.
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