A Giarre i compensi vengono liquidati anche ai capigruppo, che per il regolamento comunale fanno parte delle commissioni. Una norma in contrasto con quanto disposto dalla legge regionale 30/2000. Investiti del caso il presidente Musumeci e l’assessore regionale Grasso.
I capigruppo in Consiglio comunale, che partecipano alle sedute delle commissioni consiliari, potrebbero non avere diritto al gettone di presenza. Il caso nasce nel Comune di Giarre e a sollevarlo è Jose Marano, deputata regionale del Movimento 5 Stelle, che ha presentato un’interrogazione all’Ars.
“A Giarre – spiega Marano – il regolamento delle commissioni consiliari prevede che i capigruppo facciano parte delle commissioni, senza diritto di voto e senza però specificare il diritto a percepire il gettone di presenza. Questo compenso è stato comunque liquidato dagli uffici competenti del Comune. Potrebbe trattarsi di una irregolarità, perché i capigruppo non sono componenti effettivi delle commissioni. L’erogazione del gettone sembra infatti porsi in aperto contrasto con le disposizioni della legge regionale 30/2000. Se così fosse, ci sarebbe un difetto nel regolamento delle commissioni consiliari del Comune di Giarre e probabilmente il problema riguarderebbe altri Comuni della Sicilia ancora non allineati alla normativa regionale”.
“Per questo motivo – prosegue Marano – nell’interrogazione urgente che ho presentato chiedo se il presidente Musumeci e l’assessore delle Autonomie locali, Grasso, siano a conoscenza dei fatti esposti e se, nel caso ritenessero possibile la sussistenza di irregolarità nelle modalità di erogazione del gettone di presenza rispetto alla legge 30/2000, non intendano compiere atti di propria competenza per evitare danni erariali, sia a Giarre che negli altri Comuni siciliani dove vi possano essere casi analoghi”.
Profonda preoccupazione viene inoltre espressa dal senatore giarrese M5S, Cristiano Anastasi: “La vicenda – ricorda – già nel 2016 fu evidenziata proprio dal locale gruppo del M5S e non è stata mai risolta. Oggi il Comune è in una condizione di dissesto e la situazione rischia di incancrenirsi. Servono quindi soluzioni tempestive e risolutive, perché i soldi dei cittadini sono sacri e devono essere ben spesi”.
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