”No alla chiusura delle scuole, test rapidi a tappeto per tutti gli studenti, anche asintomatici e stop ai locali alle 24 con potenziamento successivo dei controlli dei Comuni nei luoghi di assembramento. Chiarezza sulle terapie intensive e sugli ospedali da campo”.
Sono le proposte e le richieste indirizzate a Musumeci dai componenti della commissione Salute del M5S all’Ars, Giorgio Pasqua, Francesco Capello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca.
“Ci avrebbe fatto piacere – dicono i deputati – parlarne di presenza nella sede naturale, il Parlamento, ma purtroppo Musumeci ha smarrito da tempo la strada che porta a palazzo d’Orleans”.
“Sul piano del tracciamento – dicono i parlamentari 5 stelle – la Regione Siciliana ha mostrato tutta la propria vulnerabilità lasciando da soli i presidi ad arginare il fenomeno del contagio. In alcuni casi all’isolamento domiciliare dello studente sintomatico e dei suoi contatti segue la sottoposizione dello stesso ai test rapidi anche dopo una settimana. Vanno tracciati immediatamente tutti gli studenti attraverso i test rapidi o altro strumento diagnostico per il rilevamento dei pazienti asintomatici e delle loro famiglie, per scongiurare la chiusura delle scuole con conseguente ricorso alla didattica a distanza per gli studenti dal secondo al quinto anno delle scuole superiori e licei”.
“I locali pubblici – continuano i deputati 5 stelle – non possono essere costretti a chiudere alle 23, questo determinerebbe la fine matematica della maggioranza assoluta delle attività di ristorazione e pub, ed il crollo definitivo di questo importante segmento di economia e con l’assenza di luoghi sicuri per i giovani, ove i gestori mettono correttamente in pratica tutte le prescrizioni sanitarie previste dallo Stato per garantire la non diffusione del contagio. In realtà il problema del contagio non può verificarsi ove vi sono i controlli e questi sono garantiti sino all’orario di chiusura, che è attualmente la mezzanotte, ma dopo questo orario nelle aree esterne. Musumeci deve indurre ad una maggiore iniziativa da parte dei sindaci, stimolandone il potere di chiusura dei luoghi di assembramento, dove si riversano i giovani non appena fuori dai locali pubblici”
Critici i deputati 5 stelle sulle terapie intensive.
“Visto che dovrebbe essere coinvolto l’esercito per allestire ospedali da campo – dicono –
Musumeci ci dica che fine ha fatto la programmazione dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, considerato che ad oggi non un posto letto in più è stato attivato, se non sulla carta. Quanti ospedali da campo saranno previsti? Dove verranno allocati? Le Asp delle 6 province dove non esistono aziende ospedaliere verranno ancora una volta lasciate da sole a fronteggiare la lotta al contagio?
Musumeci non può continuare a improvvisare comunicando ogni sua decisione alle agenzie di stampa piuttosto che al Parlamento. Oggi è già tardi, e ciò che ci preoccupa è la totale assenza di una strategia per la lotta al contagio e l’organizzazione della vita di 5 milioni di siciliani che in un modo o nell’altro dovranno convivere con il Covid ancora per lungo”.