“No al numero chiuso all’università, tutti gli studenti devono avere la possibilità di accedere ai percorsi universitari, la selezione va fatta sul campo, non a monte, sbarrando possibilmente le porte a studenti che provengono da ceti meno abbienti”.Lo affermano di deputati del M5s all’Ars, appoggiando la legge voto discussa oggi in aula che prevede il libero accesso alle facoltà universitarie, senza test selettivi a monte.
“Si tratta – dicono i deputati 5 stelle della commissione cultura, Roberta Schillaci, Giovanni Di Caro, Stefania Campo e Ketty Damante – di una norma di equità sociale che consentirà a chiunque voglia intraprendere una carriera universitaria di farlo, evitando il muro spesso invalicabile dei test selettivi, per la cui preparazione spesso occorrono esborsi indifferenti e non alla portata di tutte le tasche”.
“Auspichiamo anche – aggiunge Schillaci – che il governo regionale aumenti il numero di specializzazioni e delle borse di studio, lavorando affinché ci si svincoli dal numero dei posti letto, specie se si considera che nonostante il numero chiuso il governo Musumeci ha avuto parecchi problemi con le borse di studio e con le residenze universitarie”.