Un presente disastroso, un futuro nero e sullo sfondo una legge sulla governance del sistema fatta male e addirittura dannosa. È questo il quadro tracciato nel corso di conferenza stampa tenuta all’Ars dalle opposizioni al governo Musumeci, M5S, Pd e Cento Passi. A parlare ai giornalisti, collegati da remoto, sono stati i deputati Giampiero Trizzino (M5S), Claudio Fava (Cento Passi) e Anthony Barbagallo (Pd).
Giampiero Trizzino:
“La situazione è veramente preoccupante, e lo è ancora di in prospettiva, visto che il rimedio è spedire i rifiuti fuori dalla Sicilia, cosa che pagheranno come sempre i siciliani a caro prezzo. E tutto questo senza che ci sia una vera soluzione all’orizzonte, che non può essere la legge di riforma che sta preparando il governo Musumeci, che sebbene scritta per la terza volta continua a mantenere tutti gli elementi di criticità che abbiamo sempre sollevato: divisione degli ambiti su base provinciale, violazione del principio di prossimità, disciplina sul personale pericolosa. Questa riforma, tra l’altro, avrebbe bisogno almeno di due anni di rodaggio, mentre Musumeci vuole vararla ad un anno dalle elezioni. Quali soluzioni? La proposta che potrebbe ammettersi oggi è un correttivo della L.r. 9/2010, che non stravolga la sua struttura. Tra i principali correttivi auspicabili: una accelerazione delle gare per la realizzazione degli impianti, procedure più snelle per la chiusura delle ingenti passività accumulate dalle società e consorzi d’ambito in vista della loro liquidazione.
Claudio Fava.
“Il ddl approvato dalla commissione è poco più di un maquillage. Nessuno dei problemi veri nella gestione dei rifiuti in Sicilia viene affrontato. Quello che emerge, dall’azione politica del governo regionale, è un sistema basato su monopoli privati della gestione dei rifiuti. La centralità delle discariche non viene scalfita, anzi Musumeci ha operato con deroghe e ampliamenti delle strutture esistenti. Nel mentre non un solo intervento nell’impiantistica pubblica è stato fatto. Un disastro che finisce per essere pagato due volte dai siciliani. Con le tariffe più alte d’Italia e con i servizi più scadenti”
Anthony Barbagallo
“Siamo molto preoccupati per una gestione cervellotica del sistema rifiuti in Sicilia da parte del governo Musumeci. La legislatura è oramai quasi al termine ma fino ad ora non sono stati in grado di gestire la norma esistente, mentre quella approvata nei giorni scorsi in Commissione è il terzo tentativo per questo disegno di legge, nato male e cresciuto peggio. Il governo Musumeci non ha tenuto conto dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti e continua a portare avanti il progetto di 9 Ato, cancellando però realtà di eccellenza come Kalat Ambiente e prevedendo procedure talmente farraginose che non basteranno vent’anni per attuare quello che prevede il ddl del governo. Siamo preoccupati – e lo ribadiamo ancora una volta – perché non sono previsti obiettivi per la raccolta differenziata, si punta alle discariche ma senza prendere in considerazione il fabbisogno dei territori. Posso dire che in commissione sono passati due emendamenti del PD che prevedono la centrale unica di committenza per i rifiuti e il divieto di
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